Buticchi guerra al casinò

Buticchi, guerra al casinò Sanremo, il figlio fa causa «per circonvenzione di incapace» Buticchi, guerra al casinò Dopo aver perso 430 milioni l'ex presidente delMilan tentò il suicidio Alla sala da gioco replicano: «Era cieco, ma si fece assistere dal nipote» SANREMO. Albino Buricchi contro il casinò. Il petroliere che negli Anni Sessanta scalzò Sordillo dai vertici del grande Milan di Gianni Rivera, si aggrappa ad una sfortunata partita di roulette. Buticchi, cieco in seguito ad un tentativo di suicidio (si era sparato un colpo di pistola alla tempia), gioca in una sala privata del casinò di Sanremo. Lo assiste il nipote. La dea è davvero bendata e Buticchi, in un paio d'ore, perde 430 milioni. Paga con un assegno, pare da 300 milioni, impegnandosi a coprire al più presto l'intero importo. Il casinò gli ha concesso un fido elevato: sono certi onorerà il debito. Buticchi rientra a Lerici dov'è proprietario del «Lido Club», uno dei pochi valori rimasti del suo grande impero. Nella notte cade (o si butta?) dalla terrazza della sua villa. Prognosi: sospetta frattura di una gamba, trauma cranico, escoriazioni. La notizia finisce sui giornali e il casinò, collegando quello che potrebbe essere un tentativo di suicidio con la batosta alla roulette della sera prima, manda di gran carriera un funzionario in banca ad incassare l'assegno. Troppo tardi: il figlio dell'ex presidente del Milan, Marco Buticchi, 32 anni, ex assessore socialista di Lerici, ha promosso un'azione legale contro il casinò per circonvenzione di incapace. E i trecento, anzi 430 milioni, persi, vanno ad aggiungersi nel bilancio-gniviera del casinò, ai 6 miliardi prestati l'anno scorso all'imprenditore Luigi Pilota e irrimediabilmente persi nello scontro con una roulette coriacea e con il numero 32 che, per tre giorni, si era rifiutato di uscire. Pilota si è rifiutato di pagare il debito provocando a Sanremo un autentico terremoto con cause civili, crisi amministrative, scontri politici e l'intervento della Corte dei conti. Ora il caso-Buticchi rischia di pregiudicare ulteriormente i precari equilibri che tengono in piedi la casa da gioco, in piena crisi gestionale e sull'orlo del commissariamento. Al casinò respingono l'azione legale promossa dal figlio del quattordicesimo presidente del Milan: «Non è assolutamente incapace di intendere e di volere» affermano ai vertici dell'azienda. E aggiungono: «Ha giocato sempre con l'assistenza del nipote. Non solo: in altre occasioni ha vinto e nessuno ha parlato di circonvenzione di incapace». Resta il fatto che dai bilanci del casinò, oltre ai sei miliardi di Pilota, ora mancano altri 430 milioni. Chi li verserà? Un interrogativo che rischia di provocare un nuovo interessamento della Corte dei conti. L'episodio ha provocato una dura polemica all'interno del consiglio di amministrazione della Sgt, la società che gestisce il casinò. Pare che il presidente Napoleone Cavaliere abbia tenuto a lungo nascosta l'azione legale promossa nei confronti del casinò evitando di informare dell'accaduto gli altri membri del consiglio e lo stesso Comune, titolare del pacchetto di maggioranza delle azioni Sgt. [g. p. m.]

Persone citate: Buticchi, Gianni Rivera, Marco Buticchi, Napoleone Cavaliere, Pilota, Sordillo

Luoghi citati: Lerici, Sanremo