la truffa dell'Informatica di T. Z.

La truffa dell'Informatica La truffa dell'Informatica Di Pietro chiede 18 rinvìi a giudizio MILANO. A conclusione delle indagini su irregolarità nella gestione di Lombardia Informatica, società di servizi creata dalla Regione Lombardia, il sostituto procuratore della Repubblica Antonio Di Pietro ha chiesto il rinvio a giudizio di 18 persone. Le accuse: truffa aggravata, abuso in atti d'ufficio, falso in bilancio, millantato credito. Tra gli inquisiti per i quali Di Pietro ha sollecitato il processo figurano il presidente di Lombardia Informatica, Giancarlo Albini, de, amministratore straordinario dell'Usi di Pavia; il vicepresidente Antonio Tonoli, psi; gli ex assessori regionali democristiani Emilio Isacchini e Francesco Rivolta; il segretario della Regione Lombardia, Giuseppe Di Giugno; il segretario di Lombardia Informatica, Giorgio Salvini, all'epoca militante nel pei; Giorgio Soave, vicepresidente della Lega delle Cooperative, già arrestato nell'ambito della più vasta inchie¬ sta sulle tangenti condotta dallo stesso dott. Di Pietro. Tre nomi dell'elenco riguardano personaggi bresciani. Sono il già citato Ettore Isacchini, ex assessore regionale alla Sanità, oggi presidente dello Iacp di Brescia; Ettore Fermi, ex vicesindaco della città, uno dei leader del partito socialista bresciano, e Paola Ferrari, titolare di un'agenzia di promozione e pubblicità. Il reato ipotizzato nei loro confronti è di concorso in abuso in atti d'ufficio. «Con Francesco Rivolta, allora assessore agli Affari regionali dice Isacchini - sono autore della delibera che riguarda il contratto di Lombardia Informatica nei confronti del finanziamento delle Usi. Ufficialmente non so ancora nulla della richiesta di rinvio a giudizio a mio carico. Sono stato sentito in gennaio dal magistrato Di Pietro». Fra coloro per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio vi sono anche diversi funzionari re¬ gionali. Per altre quattro persone (Bruno Meneo, Luciano Zanoni, Bruno Sarpero e Maurizio Ricotti) è stata invece chiesta l'archiviazione. Sulle conclusioni della pubblica accusa dovrà ora esprimersi il giudice delle indagini preliminari Anna Introini. La vicenda riguarda un intreccio di appalti e subappalti con il coinvolgimento di varie società. Lombardia Informatica, società di servizi a preminente azionariato regionale con circa il 10 per cento di partecipazione privata, nasce alla fine degli Anni 70. La Regione, in sostanza, mette a disposizione di se stessa e degli enti sanitari periferici alcuni servizi informatici. Con un capitale sociale di 4 miliardi nasce la Spa Lombardia Informatica, che cresce in fretta e nel giro di poco tempo diviene la quarta società nazionale del settore con un organico di 245 dipendenti e un fatturato di 50 miliardi, [t. z.]