Partenza infelice il Moro sconfitto di Foto Ap
Partenza infelice, il Moro sconfitto Cayard sbaglia la scelta del vento e compromette la gara. Una protesta del team di Gardini Partenza infelice, il Moro sconfitto America 3 si impone con un distacco di quasi due minuti Oragli Usa conducono 2 al. Domani sera la rivincita SAN DIEGO. Seconda vittoria a San Diego per America Cube di Bill Koch, mentre il Moro di Venezia resta ad un punto. Una partenza sbagliata ha condizionato ieri tutta la regata del Moro, la terza in programma per la conquista della Coppa America. Il vento è inizialmente sui 7-8 nodi, che sale poi a 12-13 per rimanere costante; il mare è ben steso senza troppa onda e le barche possono dare il massimo della loro potenza. Ai 10 minuti che precedono la partenza, il Moro si presenta con entrambe le vele realizzate in Kevlar e Mylar, mentre America Cube issa le nuove vele a cristalli liquidi. Paul Cayard non si è fidato ancora una volta delle nuove vele in fibra di carbonio, il cui taglio andrebbe perfezionato ed ha preferito utilizzare quelle nei materiali tradizionali, che conosce meglio. A bordo della barca italiana c'è ancora ima volta Raul Gardini al posto n. 17, sempre impegnato a fumare una quantità industriale di sigarette. Paul Cayard cerca di difendere inizialmente il lato della linea vicino alla boa ma Dave Dellenbaugh riesce a ribaltare la situazione; a meno di 1' entrambe le barche escono dalla linea, sono costrette a rientrare velocemente e America 3 si aggiudica là parte sinistra del campo, considerata la migliore, poiché il vento dovrebbe girare da quella parte. Il Moro parte di fianco alla barca comitato e continua su un lungo bordo, non occupandosi troppo dell'avversario che continua ad acquistare lunghezze. Al- la prima boa il vantaggio di America 3 è di 47 secondi e rimane abbastanza stabile fino al termine del lato di lasco. In poppa Alberto Fantini è costretto a salire in testa d'albero per riparare uno strappo alla randa. Alla fine del lasco, proprio durante il giro della boa, si verifica un'occasione di protesta tecnica per il Moro, senza che sia stato sporto alcun reclamo. La barca italiana è costretta ad allargare la sua rotta per evitare un subacqueo che si trova a pochi metri dalla boa stessa. Nei due lati successivi la barca italiana guadagna qualche secondo, ma nella bolina e nella poppa finale la resa del Moro diminuisce notevolmente. Al traguardo, America 3 taglia con un vantaggio di 1' 58" mentre all'equipaggio del Moro di Venezia non resta che approfondire gli errori fatti. Due le regate perse dagli italiani ed entrambe in partenza: non grossi problemi di velocità di barca ma di tattica e di organizzazione al momento della partenza, uniti forse ad una certa emotività del nostro equipaggio. «America Cube è leggermente più veloce del Moro di Venezia» affermava tranquillo Bill Ruh, un ragazzo che fa il regolatore di dritta del genoa su America 3. Di fianco a lui molti uomini di Bill Koch. Il tutto avveniva in un ristorante italiano dove la signora Chantal ha organizzato per i 70 anni del marito Jim Kilroy, armatore di 5 Kialoa, una fantastica festa a sorpresa con multivisione finale, nella quale alle immagini veliche si mescolano quelle dell'infanzia di Jim in Alaska, con il padre cercatore d'oro. A festeggiare Jim, tutti i velisti che contano in Coppa America perché tutti, prima o poi, hanno fatte parte dell' equipaggio di un Kialoa. E così la sala è affollata di uomini di Stars & Stripes e di America 3, di Nippon e di New Zealand. Ad un tavolo, un gruppo compatto di «cubici», si dimostra entusiasta delle «Penne all'arrabbiata» e delle «Conchiglie con carciofo». Chris Dickson si siede; gli viene chiesto un pronostico. «Pensavo che America 3 fosse veloce, ma domenica gli americani mi hanno impressionato per quanto la barca andava; non credo però che saranno così veloci in tutte le situazioni, e poi sono convinto che alla fine ce la faranno gli italiani. Il gruppo di poppa del Moro - aggiunge - è più forte e compatto di quello dei cubici. Mi piace molto il loro modo di controllare gli avversari prima della partenza e la tattica al via. Cayard è un tipo davvero tosto: riuscirà a distruggerli». Sulle prestazioni delle due barche si raccolgono anche pareri assolutamente opposti. «La velocità di America 3 è sorprendente» dice Marc Pajot, mentre Peter GUmour aggiunge che la barca di Koch dà il meglio di sé sopra i 10 nodi, contraddetto da Russell Coutts che si dichiara sorpreso dalle eccezionali prestazioni di America Cube con venti leggeri. L'impressione è che il Moro si trovi ancora di fronte ad una strada in salita: da una parte una barca più veloce (la loro), dall'altra un equipaggio più determinato a vincere (il nostro). Forse quella che appare come una migliore velocita di America 3 potrebbe dipendere ancora una volta dalle vele e al Moro di Venezia stanno lavorando sodo per farne di migliori. Ida Castigf ioni Paul Cayard skipper di Gardini Buddy Melges timoniere americano Il Moro di Venezia mentre sta superando la boa dell'arrivo [FOTO AP]
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