Guerra sul fronte del porno

Guerra sul fronte del porno Due attrici accusano. E Moana: siamo una lobby, ma culturale Guerra sul fronte del porno «Schicchi boicotta la concorrenza» ROMA.Lampi di guerra sul fronte del porno. Tempi duri per la «partitocrazia». Se a Milano è nei guai l'arco costituzionale, a Roma finisce sotto accusa il «partito dell'amore», che rappresenta, per verdetto del corpo elettorale, la «maggioranza viziosa». La banda Schicchi, quella delle Moane, Ciccioline, Barbarelle, è nel mirino della concorrenza. Accuse durissime. Primo: «In Italia chi non è con loro non emerge, le riviste e i teatri hard sono costretti a un boicottaggio strisciante». Secondo: «Se la nostra cinematografia a luci rosse è penosa e ormai superata è colpa loro, non hanno interesse a un prodotto di miglior qualità». In veste, o anche senza, di pubblici ministeri: Luce Caponegro da Ravenna, in arte Selèn, 25 anni, diplomata in lingue, figlia del dirigente di una multinazionale che lavora a Parigi, sposata e madre di un bambino di 4 anni, e la coppia Marco Toto & Jessica Rizzo, da Fabriano, in arte i Pornosposi, passati alle cronache per un film che attirava pullman di spettatori dal loro paese e unici personaggi di una rivista («Incontri proibiti di Marco e Jessica») che fa tirare 35 mila copie ogni 15 giorni. Parola all'accusa, interviene Selèn: «Io ho sempre lavorato da sola per difendere la mia dignità morale - dice accorata -. Con Schicchi diventi un oggetto da spremere in nome della trasgressione, per questo gli ho detto no. E come risultato mi sono trovata tagliata spesso fuori sui giornali specializzati. Qualcuno si presenta e dice: "Se pubblichi un servizio su Selèn poi non avrai Moana o Barbarella". Stessa storia nei teatri: se sono in cartellone prima di una delle ragazze di Schicchi mi fanno spo- stare a dopo. E i locali soggiaciono a queste imposizioni». Debbono perdersi davvero qualcosa, gli spettatori orfani di Selèn, perché lei è una che si accalora, ci crede davvero nella sua «missione ero(t)ica»: «Io vorrei fare un erotismo diverso, ar- tistico - si entusiasma -, film di qualità, non quegli squallori con scene, musiche e trame assurde. Anche Schicchi, a parole, dice di volerlo, ma non si evolve. Cicciolina oggi è inutile, è servita per far cadere il Muro del nudo, ma è superata. Bisogna fermare i film per maniaci e fare prodotti di qualità, ma qualcuno pensa troppo alla cassa». Rincara la dose Marco Toto, profeta dell'hardcore di famiglia, famoso per il feltro nero che non abbandona nemmeno quando l'atmosfera si fa rovente: «Ha ragione Selèn - dice -. Noi per fare film di qualità abbiamo dovuto emigrare negli Usa. Da quando lavoriamo con Gerard Damiano ci siamo tolti delle belle soddisfazioni, siamo anche candidati ai premi del contro-festival a luci rosse di Cannes. A Schicchi abbiamo detto no proprio perché volevamo fare pochi film ma buoni e quel no ci ha dato qualche problema, ma siamo andati avanti. In Italia stanno rovinando il porno, tutti credono esistano solo le ragazze di Schicchi perché lui è potente, ha agganci nella stampa, ma la qualità è un'altra cosa». Si erge la difesa: ha le forme statuarie di Moana Pozzi, difensore d'ufficio di Riccardo Schicchi, in Ungheria a cercare nuove Ciccioline. «Ci accusano di essere una lobby? - ribatte aggrappata al telefonino -. Certo che è così, una lobby culturale. C'è modo e modo di esprimersi, io faccio cultura, scrivo libri. Se qualcuno non sfonda è perché non è capace. Chi sa fare richiamo sessuale, anche soft come Sabrina Salerno, ce la fa. Schicchi è fin troppo indulgente, per amore del guadagno. Io ridurrei anche la nostra scuderia, anche lì c'è qualcuna non all'altezza». Culturale, s'intende. Si ritroveranno tutti a Cannes. Per discutere del futuro del porno made in Italy e di quello del partito dell'amore. Magari, come tutte le liti politiche nostrane, finirà con un'ammucchiata al centro. [gab. rom.] Luce Caponegro, in arte Selèn, ravennate di 25 anni, astro nascente dell'erotismo made in Italy, ha per agente il marito Riccardo Schicchi manager delle più note pornostar assieme a Nona Staller, la sua creatura di maggior successo