E l'altra Milano ci ride su

E l'altra Milano ci ride su E l'altra Milano ci ride su Dal Gabibbo agli spot è tangente-show MILANO. Clima da 25 aprile ( 1945) per questa primavera di arresti (1992) a Tangentopoli. La cronaca delle gesta della coppia Antonio Di Pietro e Gherardo Colombo diventa gioco, euforia, provocazione, pubblicità, spettacolo. «Chi arresteranno domani?» chiede ogni sera il musicante David Riondino dal palcoscenico del teatro Ciak, E il pubblico, allegramente, compila il proprio vaticinio giudiziario su biglietti segreti destinati a essere raccolti e letti da Riondino tra applausi, fischi, acclamazioni: democrazia diretta dell'antitangente, boati da stadio, livori lungamente repressi. Il più votato? Non si può ancora dire (mancano le prove). Ma si può immaginare: in questa calda ex capitale del socialismo lombardo, sono i garofani a primeggiare. Rabbia & liberazione: è un clima che si respira. Nei bar, a parte il dodicesimo scudetto al Milan di Sua Emittenza, non si parla d'altro. Di notte, davanti alle edicole del centro dove arrivano le prime edizioni dei quotidiani, si formano capannelli di lettori insonni: «Chi hanno preso questa volta? Chi hanno rilasciato? Ha confessato pure Frigerio: una tangente sopra il miliardo, caspita! E domani a chi tocca?». Sui muri di Milano fioriscono le scritte «Grazie Di Pietro» (ultrafotografate), nelle sue strade scendono «jL cittadini: onesti» per i cortei contro la corruzione: ieri i dipendenti delle municipalizzate, questa sera il popolo della «società civile» con fiaccolata e spettacolo, sabato prossimo i tre sindacati. Sotto alla sede del psi compaiono scritte da «Un giorno in pretura» e ai centralini di via Nirone, sede della democrazia cristiana, arrivano telefonate furibonde di militanti in crisi da terremoto penale. Sotto alla federazione del pds, in via Vol¬ turno, si raccolgono i militanti delle sezioni: in quaranta ieri pomeriggio con bandiere e uno striscione («Via i socialisti dal pds»), per chiedere (almeno) tre cose: che il partito «si costituisca parte civile nei confronti di eventuali iscritti inquisiti», il congresso straordinario e una «visibile opera di ricambio degli uomini e delle strutture»* Strade affollate, nella Milano degli scandali, da truppe di cronisti.fl fotografi, in caccia. Davanti a San Vittore stazionano le telecamere delle tv aspettando i nuovi arrivi e le nuove partenze. Sulle strade che portano agli indirizzi eccellenti, corrono le gazzelle dei carabinieri e la volante del Gabibbo. Lui, il Robin.Hood di Antonio Ricci, il ranocchio rosso di «Striscia la notizia», quando compare viene acclamato nuovo giustiziere. Alla penultima riunione del Consiglio comunale è piombato in piazza Duomo, ha forma¬ to un corteo e ha portato duecento persone lì, davanti al portone di Palazzo Marino. Manifestazione spontanea con slogan e risate. «La gente è come impazzita - racconta Antonio Ricci -. Quando stavamo per andarcene sono andati dal pupazzo e hanno fatto le offerte: mille lire, duemila, dicendo: forza Gabibbo sei tutti noi. Da non credere». Applaudito anche quando, il primo maggio, festa dei lavoratori, si è attaccato al citofono di Mario Chiesa e non ha staccato la zampa (venti minuti) sino all'intervento dei carabinieri (quelli veri) chiamati dall'ex presidente del Trivulzio esasperato da tanta costanza. ». E sta facendo scalpore, in queste ore, una campagna pubblicitaria che compare ..a tutta pagina sui quotidiani. In primo piano il disegno di un gentiluomo in catene, sullo sfondo due carabinieri che corrono. La scritta dice: «Ve l'avevamo detto». Il testo recita: «Sindaci, assessori, consiglieri comunali (ma anche ministri, onorevoli, sottosegretari, arcivescovi, prelati, presidenti, faccendieri, direttori amministrativi, capitani d'industria, politici d'ogni fede, lega o partito) il posto che fa per voi è in via San Vittore». No, non è pubblicità di manette o serrature, ma di computer. Per essere precisi reti informatiche destinate alla gestione di dati, documenti, archivi: velocità dell'elettronica per «non avere le mani legate». Il gioco (com'è ovvio) è sull'indirizzo: via San Vittore. L'idea è venuta a due creativi che si firmano «Le balene» per via della stazza: Enzo Baidoni, 43 anni, 105 chili di peso, e Maurizio Dal Borgo, 45 anni, 130 chili. «In questi giorni siamo tempestati di telefonate di incoraggiamento e di felicitazioni per la buona idea - dice Enzo Baldoni -. C'è un grande senso di liberazione in giro. Quello che sta accadendo oggi a Milano toglie, una cappa, spazza la palude. Persino tra i pubblicitari, in questi ultimi anni, si sentiva parlare di tangenti, ricatti politici, gare truccate. Erano voci, sensazioni, ma tutto contribuiva a rendere grigia e pesante l'aria». Buoni profeti, avevano cominciato qualche mese fa con un comunicato-choc: «Se il sindaco di Milano finisse a San Vittore l'amministrazione comunale si snellirebbe di colpo». Era ancora l'era Pillitteri, un secolo (e parecchi arresti) fa. Pino Corrias

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