Commerci, è guerra verde

Commerci, è guerra verde Oggi a Bruxelles un «vertice» decisivo per l'accordo Gatt Commerci, è guerra verde Parla il ministro Lattanzio: «Resta profondo il dissidio sugli scambi agricoli E' necessario un'intesa europea prima di discutere con gli Stati Uniti» BRUXELLES. Per fare il punto della trattativa Gatt i ministri del Commercio Estero europeo si riuniranno oggi a Bruxelles per valutare gli esiti degli incontri che il presidente della commissione europea Jacques Delors ha avuto negli Usa con George Bush. Il faccia a faccia Delors-Bush, secondo indiscrezioni, non dovrebbe aver risolto i nodi della trattativa, ma il presidente della Commissione europea ne riferirà ai ministri Cee anche i dettagli, e non è escluso che si possa trovare subito una strada su cui lavorare. Una ricetta per superare eventuali empasse sarà proposta dal ministro Lattanzio. «Sono convinto - afferma - che l'Uruguay Round debba essere risolto globalmente, senza raggiungere accordi su singoli pacchetti dell a trattativa. Ma, nei fatti, il problema agricolo ha tenuto banco nelle riunioni degli ultimi sette mesi. E' stato pregiudizievole, per cui non si è andati oltre nei particolari degli aspetti non agricoli». Per Lattanzio, «poiché sembra un po' diffìcile che la trattativa possa con- eludersi nei prossimi mesi», bisogna allora cogliere l'occasione dei due mesi della campagna presidenziale Usa «affinché siano discusse alcune proposte della parte non agricola». In particolare l'attenzione dell'Uruguay Round, secondo il ministro italiano, dovrebbe essere posta sulle tematiche dell'accesso al mercato, delle regole e garanzie: «Il problema non è solo quello di fare una buona trattativa, ma anche quello di trovare una fede che possa garantire che queste regole siano applicate, e sollecitamente». Per quanto riguarda l'agricoltura, sarà invece neces¬ sario - secondo Lattanzio - raggiungere prima un accordo europeo e poi discutere dell'argomento con gli Usa. «Sia io sia Goria - spiega - sosteniamo che alcuni prodotti alimentari mediterranei, che tra l'altro non sono eccedentari, debbano avere un trattamento particolare e rientrare in una posizione privilegiata di quel canestro verde nel quale anche gli Usa-vogliono introdurre alcuni prodotti». Un 'litro ostacolo da superare interessa il settore tessile, «nodo» cruciale ora che la Cina, concorrente agguerrito, vorrebbe entrare nella partita Gatt. Anche i Paesi dell'Est Europa premono per ingrossare le file delle 108 nazioni già presenti al Gatt. «Bisogna comunque concludere rapidamente e nella globalità - sottolinea Lattanzio -. Tutti quanti sono convinti che una soluzione positiva assicurerebbe una ripresa della crescita economica, con la quale si possono compensare anche eventuali contraccolpi negativi e creare una politica dei consumi che può tamponare alcune perdite». II ministro del Commercio con l'estero Vito Lattanzio

Persone citate: Bush, Delors, Gatt, George Bush, Goria, Jacques Delors, Vito Lattanzio