BENEFICENZA di Giorgio Manganelli
BENEFICENZA BENEFICENZA L'attrice Marisa Fabbri in scena lunedì 11 al Piccolo Regio ARISA Fabbri, la prediletta di Ronconi, la ragazza di San Frediano che abbandonò la famiglia per recarsi a Milano in cerca di fortune teatrali, l'attrice che un referendum pubblicato da Sipario non pochi anni fa considerò la migliore insieme con la grande Sarah Ferrati, lunedì 11 maggio al Piccolo Regio (ore 21 ) per «Le Soirées del Circolo della stampa» reciterà «Rumori o voci» di Giorgio Manganelli, drammaturgia musicale di Paolo Terni. «Adoro Manganelli, è un grande narratore. Interpretarlo in teatro, sola in scena davanti al pubblico, per me è un'emozione intima, intensa, che mi commuove. Di lui ho un ricordo meraviglioso». Marisa Fabbri, leone, quindi ricca di vitalità ed entusiasmo «ma con cervello» - dice -, è una mattatrice moderna, anticonformista, che in anni di sacrifici s'è guadagnata l'ammirazione dei grandi registi, da Strehler a Ronconi, e di colleghi del teatro come Gassman. «Le cose che faccio diventano belle soltanto dopo tre anni - disse allora -. Devono avere il tempo di maturare, devo sentirle mie». A Torino è ormai di casa: sembra la sua seconda città dopo Roma, dove vive. Chi non ricorda la sua eccezionale Elettra con la regia (contestata) di Aldo Trionfo? Eppure a Marisa Fabbri quella regia andava bene. Su «Gente» oppose alle critiche la sua fermezza: «Trionfo mi gettò una palla di fuoco. Io la raccolsi. Per tre ore ho dato corpo e voce a un'Elettra priva dei paludamenti tradizionali, che non declamava parole sublimi per commuoverci». A 18 anni disse di aver avuto una passione per «L'uomo senza qualità» di Musil e che Strehler la chiamò per «I giganti della montagna». Vennero poi «Il mostro lusitano» e «Nel fondo» di Gorkij. Con Gassman nel '68 fece «Riccardo III», regista Ronconi. Sono dell'anno scorso i successi torinesi con Rossella Falk in «Parenti terribili», [ar. ca.] Marisa Fabbri recita «Pianori o voci» di Giorgio Manganelli
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