Pacco-dono per conquistare la sposa

Pacco-dono per conquistare la sposa I RAGNI PISAURA Pacco-dono per conquistare la sposa Ma qualche uoltaia bella lo prende e scappa ■ L biologo Randy Thornhill 1 dell'Università del Nuovo I Messico, famoso perché ha scoperto che anche tra gli insetti ci sono i travestiti, è considerato uno dei maggiori esperti in materia di costumi sessuali degli artropodi (il phylum, cioè la categoria degli artropodi, che significa «piedi . articolati», comprende non solo gli insetti, ma anche i ragni, i crostacei e i miriapodi). Ed ecco che ora ci rivela i segreti d'alcova di un ragno, per l'appunto, la Pisaura mirabilis. Sono i risultati di una ricerca compiuta insieme con Steven N. Austad, con la certosina pazienza che uno studio del genere comporta. Sfatata innanzitutto la leggenda che tutti i ragni femmina si facciano pasto dello sposo dopo il connubio. Tra le trentamila specie di ragni conosciute, si può dire che si contino sulle dita di una mano quelle in cui l'accoppiamento si conclude così tragicamente. Nella stragrande maggioranza dei casi, il maschietto, sempre più piccolo della femmina, riesce a portare a termine la sua funzione fecondatrice e a svignarsela sano e salvo. Come al solito, basta il cattivo comportamento di pochi, per gettare una macchia d'infamia su tutta la famiglia. Ma vediamo come procedono i fatti nella Pisaura mirabilis. Non appena raggiunge la maturità sessuale, il maschio perde il vizio di mangiare. Continua però a dar la caccia alle piccole prede come faceva di solito. Ne cattura una, l'avvolge in un lembo di seta, se la tiene ben stretta tra le mandibole, senza per altro succhiarsela e parte alla ricerca dell'anima gemella. Non appena la trova, le si avvicina con una certa titubanza e Ir presenta l'omaggio commestibile. Lei allora lo esamina accuratamente passandoci sopra i pedipalpi (che sono le corte appendici poste ai lati delle mascelle) come se volesse misurarlo con un compasso. E' chiaro che ne prende le misure, perché se lo stima troppo piccolo, lo rifiuta sdegnosamente e se ne va, piantando in asso lo spasimante. Se invece lo ritiene sufficientemente grande, lo morde e incomincia a mangiarselo, segno che accetta la corte del maschio. Certe volte però fa la furba, acchiappa il dono nuziale e cerca di allontanarsi. Lui però la segue e non la molla. Vedremo come fa a impedire che lei se la squagli. Una volta che la femmina è tutta intenta a divorarsi l'insettino, lui le sguscia sotto l'addome e introduce uno dei suoi pedipalpi in una delle due aperture genitali. A questo punto bisogna conoscere l'antefatto. Sprovvisto com'è di organo copulatore, il ragno maschio delega la funzione fecondatrice ai pedipalpi, che sono anatomicamente conformati per la bisogna. Terminano con un bulbo contenente un tubicino avvolto a spirale. Hanno però l'inconveniente di trovarsi lontano dagli organi genitali che emettono lo sperma. Ma il rimedio è presto trovato. Con la sua fabbrica di seta perennemente in funzione, il ragnetto fabbrica un fazzoletto di tela, vi posa sopra una goccia di sperma poi vi intinge il bulbo dei pedipalpi che l'aspirano e in questo modo diventano carichi e pronti per l'uso. Il maschio dunque ne introduce uno e ve lo lascia per un'ora buona, poi fa un «coffee break» per rifocillarsi, cioè torna alla posizione primitiva e dà un morsettino alla preda che la femmina sta mangiando. Dopo di che torna sotto l'addome di lei e introduce l'altro pedipalpo carico di sperma nella seconda apertura genitale femminile e anche questa seconda fecondazione dura un'oretta. (Non avremmo mai immaginato che la fecondazione fosse una faccenda così lunga in un animaletto minuscolo come il ragno). Poi viene fuori e, se c'è ancora da mangiare, vuol prendere parte anche lui al banchetto. Cosa che suscita l'ira di lei e i due combattono aspramente per contendersi il boccone. Capita anche che il maschietto riesca a pigliarsi quel che rimane della preda e se ne scappi via con il bottino. Gli servirà per abbordare un'altra fernmina. Come hanno avuto modo di constatare i due ricercatori, il ragno maschio non manca d'astuzia. Se la preda che deve servire da dono nuziale è molto piccola, lui l'avvolge generosamente di parecchi strati di seta per farla sembrare più grande. Lei del resto non va tanto per il sottile. Si mangia l'insettino con tutto l'imballaggio. Del resto non ci fa un cattivo affare, la seta è un ottimo alimento, ricco di. proteine. Il maschio ricorre poi a un'altra furberia. Tiene in un certo senso al guinzaglio il dono nuziale, mediante un sottile ma robusto filo di seta attaccato alle sue filiere. In questo modo, se la femmina tenta di scappare con il bocconcino prima che lui abbia terminato di fecondarla, non ci riesce, perché il filo di seta la trattiene. La femmina ha tutto l'interesse di dare la preferenza ai maschi che si presentano con un voluminoso dono nuziale. Più mangia e più diventa grossa. Più è grossa e più uova produce. I due ricercatori hanno constatato che una Pisaura a cui si somministri una mosca al giorno depone uova in quantità doppia rispetto a una collega alla quale si dia in pasto una mosca ogni tre giorni. Il dono nuziale rappresenta comunque uno dei suoi ultimi pasti e da esso dipende se lei, madre, sarà in grado di vivere abbastanza a lungo da proteggere efficacemente la prole. Una volta deposte le uova, la Pisaura femmina cessa di mangiare. La cura dei figli l'assorbe al punto tale che non ha più tempo per cacciare. Per circa tre settimane tiene stretto tra le mascelle il sacco sericeo che contiene le uova, separandosene soltanto per esporle ogni tanto al sole. Ma poco prima che dalle uova sguscino i neonati, la madre costruisce una ragnatela nursery e vi appende il bozzolo, rimanendo a guardia del suo tesoro. La sua sorve¬ glianza è perché se lo l'allontana dal mediatamente indispensabile, sperimentatore suo posto, imaccorrono da ogni parte ragni di altre specie, che in quattro e quattr'otto fanno piazza pulita dei teneri ragnetti. Isabella Lattea Coifmann

Persone citate: Coifmann, Randy Thornhill, Steven N. Austad

Luoghi citati: Messico