AMORE CONTRO GUERRA di Vittorio Foa

AMORE CONTRO GUERRA AMORE CONTRO GUERRA Le parole ai vertici del nostro referendum Il 3 maggio a «Babele» vota Vittorio Foa AL lavoro, al lavoro! Anche oggi, 1° maggio, si possono trovare cinque minuti per compilare il tagliando del nostro referendum sulle parole amate e odiate: un lavoro da festa. In redazione abbiamo contato già 4000 schede. Continuano ad arrivare dall'Italia e dall'estero (questa settimana tre lettere da Marburgo, Montecarlo e Parigi, rue Charles Baudelaire), da grandi (cinque schede di ultraottantenni) e piccini (Lorenzo, 5 anni, vota AMORE, «la più bella del mondo»). E proprio amore, dopo lo spoglio dei primi 2500 tagliandi, guida la classifica della parola più amata, con 117 voti, oltre il doppio di LIBERTA' (seconda con 54 voti), AMICIZIA (41), VITA (36), MAMMA (34). Tra le parole più odiate invece è salita al primo posto GUERRA (57 voti), seguita da ATTTMINO (43 voti e un'intera «poesia-contro» di Marilena Rotti: «la scintilla dell'ispirazione quando un'impiegata dell'Usi mi disse attenda un attimino e durò un quarto d'ora»); ODIO (41), INDIFFERENZA (34), NIENTE (32). Prevalgono dunque le parolemessaggio. Non tutti sono d'accordo: «E' davvero desolante constatare come gli italiani, popolo di santi e di navigatori, abbiano spinto ai vertici dela classifica gli scontatissimi odio e amore. Confesso: lo temevo' ma confidavo in un briciolo di fantasia in più», deplora Fiammetta Bonazzi (lei ama TRASPARENZA e odia VIDE ATA) e si augura un capovolgimento prima del 9 maggio: «Comunque, dice, l'esito del sondaggio va a braccetto con quanto spicca ai vertici dei top ten: Gino e Michele, Gino e Michele, Covatta... Viva l'Italia, anzi ì'Italietta». In polemica con questa «pigrizia semantica», ci ha scritto un semi-anonimo lettore M.D'A., firmando con l'anagramma Che mosse l'Iliade: «Consentitemi di muovere un rilievo (ahimè), non voglio spostare un monte: da come si stanno mettendo le cose mi pare di capire che i lettori stiano rispondendo, più che sulle parole, sulle cose da queste designate. Guardiamo ad esempio quanto viene detto per spiegare la scelta di amore: sulla parola prevale l'emozione o sentimento o passione. Nessuno ha scelto finora calore che pure ha un suono simile con le tre vocali allo stesso posto». Non sarebbe meglio, continua, «una scelta poetica delle parole, legata alla musica piuttosto che al significato letterale? W il significante allora!». Anche se in minoranza, il nostro lettore non è del tutto isolato. Luisella Pacco, universitaria di Trieste, preferisce SOQQUADRO («quando svanisce l'ebbrezza della doppia Q ci restano confusione, caos, casino»). Elisa Lombardi ama BALLO («la doppia elle dà musicalità, da la sensazione di qualcosa di tranquillo, soave») e odia BISCIA («il suono sa di viscido provoca un accavallamento, mentre lo si dice sembra che ci si stia lavando i denti»). Daniela Melotti sceglie BLU («ha un suono vellutato, misterioso, dà l'idea di qualcosa di profondo, indefinito») e boccia FACCIA («ha un suono molle, mi ricorda un impasto, quasi come un dispregiativo»). Per Giuseppina Naletto è bello LENIRE («lo stesso suono evoca il gratuito amoroso soccorso, impossibile ma reale, di sottrarre all'altro una piccola parte del suo totalizzante dolore»); è brutto COMPATTARE («di rude volgarità per suono e significato rende oltre misura statica e disperatamente irreversibile l'idea dell'essere o divenire compatto»). A Marina Moretti piace BISBIGLIO (ammiccante, discreta, eufonica). Ma anche tra coloro che danno preminente importanza al significato non mancano le parole rare e non consunte in stereotipi. Paolo Cavazzuti di Modena è andato a pescare SGUARAGUATARE («è l'unica parola di cui i politici non si sono appropriati. Significa vigilare»). Siro Stramaccia sceglie CLIVIA MINIATA («è un fiore ma suggerisce l'idea d'uno splendido dipinto»). Annisa Perron di Chiomonte propone il subalpino BASINERA («persona che bacia bene: dal semplice bacio amichevole riesco a capire il carattere della persona»), AnnaCarla Se verini, 13 anni, vota per 10 («i professori lo danno poche volte») contro 3 («lo danno spesso e volentieri»). Spesso e volentieri noi guardiamo Babele: la settimana scorsa Michele Placido ha compilato una scheda «ecologica» (VERDE contro MACCHINA). Domani sera toccherà a Vittorio Foa: sarà una scheda politica e «rossa»? Non c'è da scommetterci, proprio perché sarebbe la più prevedibile, e invece il vecchio leader della Cgil, l'autore Il cavallo e la torre, ci ha insegnato le mosse a sorpresa e «trasversali». Conosciamo già invece la scheda della regista di Babele Patrizia Belli e il suo voto ci è d'augurio: anche noi amiamo ANCORA con l'accento sulla O: ancóra tagliandi, ancóra Babele, domenica, ore 22,50 con Augias. [1. g.) I lettori discutono: deve prevalere il significato o ilsignificanteF Vittorio Foa vota domenica a Babele conAugias (Rai3, ore 22,50)

Luoghi citati: Chiomonte, Italia, Modena, Montecarlo, Parigi, Trieste