«Professore noi ti bocciamo»

«Professore, noi ti bocciamo» A Medicina gli studenti danno un giudizio negativo su un terzo dei docenti «Professore, noi ti bocciamo» Il sondaggio tra i frequentanti diciotto corsi del primo triennio Non fanno gran che bella figura i docenti del primo triennio alla facoltà torinese di Medicina e Chirurgia. I loro allievi, ne hanno «bocciato» oltre un terzo. A loro parere, non brillano per «chiarezza espositiva», per «disponibilità nei confronti degli studenti», per «qualità della didattica», per «collegamento tra argomenti biologici trattati e problemi clinici». Potessero, li rimanderebbero volentieri a scuola, per imparare ad insegnare. Un giudizio troppo severo, dettato dal solito attrito tra docenti e discenti? «Io non voglio difendere i colleghi ad ogni costo - commenta il prof. Sergio Curtoni, docente di Genetica e presidente del corso di laurea ma va subito precisato che la maggioranza degli studenti, i due terzi degh interpellati, hanno espresso giudizi positivi, talora molto lusinghieri sulla qualità dei loro professori. Non so se in altre Facoltà, un analogo sondaggio porterebbe agli stessi risultati che, a mio parere, sono soddisfacenti per 1 medici-docenti». Il «monitoraggio» fra gli iscritti ai primi tre anni della Facoltà è stato promosso da una speciale commissione di professori e il questionario preparato dai docenti dei singoli corsi. Anonime le risposte degli studenti per impedire non impossibili ritorsioni. Purtroppo sono senza nome nell'elaborazione finale completata in questi giorni da un'equipe di docenti (Alciati, Arese, Forni, Poh, Curtoni) anche i prof bocciati o promossi dagli studenti. «E' un impegno preso all'inizio dell'inchiesta, tre anni fa, che intendiamo rispettare nella maniera più assoluta» ribadiscono i promotori del sondaggio. Diciotto i corsi, con i rispettivi docenti, sottoposti alla valutazione dei frequentanti. C'è il giudizio sul singolo corso e sul singolo aspetto (ad esempio, preparazione, chiarezza espositiva, disponibilità) e c'è la valutazione globale. Risultato finale: su diciotto docenti titolari di altrettanti corsi, dieci vengono «promossi» con giudizi variabili tra l'«accettabile» e il «buono»; sette i «bocciati» con valutazioni più o meno pesanti, uno «tra la sufficienza e l'insufficienza». Molto diplomatico l'invito rivolto nella relazione finale dai promotori del sondaggio ai prof «respinti». Si legge: «Le valutazioni degli studenti sembrano meritevoli di attenta considerazione: ci pare opportuno che i docenti i cui corsi hanno ottenuto un basso punteggio procedano ad una revisione delle modalità del corso stesso». Un giro di parole per dire: cari colleghi, non potete continuare così, preparatevi meglio, siate più disponibili e più chiari quando spiegate. Un risultato e un invito che hanno scatenato un putiferio nell'ambiente accademico in camice bianco. Alcuni dei bocciati se la sono presa con i promotori del sondaggio, hanno, contestato i criteri, la validità e messo in dubbio la serietà delle risposte. Replicano gli interessati: reazioni inevitabili ma che non ci impediranno di continuare sulla stessa strada. Già stanno lavorando sui dati raccolti tra gli studenti del quarto e quinto anno che sono i più convinti sostenitori della validità del monitoraggio. E qualcuno fra i «baroni» comincia già ad avere la pressione alta, t Guido J. Paglia F=^ 1—v, r1 \ Il professor Sergio Curtoni Nel grafico, la linea del punteggio «3» separa la valutazione positiva (in alto) e negativa

Persone citate: Alciati, Arese, Curtoni, Forni, Sergio Curtoni