Cravero resta, Lentini forse di Claudio Giacchino

Cravero resta, Lentini forse Cravero resta, Lentini forse Borsano vago sul futuro di Vazquez TORINO. * giornalisti, si sa, sono una vii razza malpensante: quindi, è naturale che sogghignino sull'improvvisa febbre di Martin Vazquez: «Guarda caso, s'è sentito male proprio adesso che è sotto esame e sta rischiando il posto per Amsterdam». Se i compagni dell'illustre malatino ripetono in coro che Rafa è influenzato e fanno orecchie da mercante al maligno, cronistico congetturare, Borsano stupisce delle altrui diffidenze: «Ueh, vorrete mica costruire una polemica sul niente?» Confortato dalla solita voce dal fondo («Si figuri, chi mai oserebbe?»), l'onorevole presidente informa che «lo spagnolo da due giorni era raffreddato. Stamane aveva 39». Il medico Bianciardi abbasserà a 38,5. Poi, ecco l'annuncio: «Cravero non si muove dal Torino. Scifo idem. La settimana scorsa mi sono accordato con Pellegrini, il belga è nostro». Il fantasma del malato Vazquez è evocato ancora dalla domanda: «Anche Rafa rimane?» Sorridente e disarmante il gran capo granata: «Non lo so, davvero, credetemi. La situazione è fluida. Io sono abituato a raccontare sempre la verità, dunque non posso dire nulla di preciso». n «sincero presidente» definisce «più complesso» l'affaire Lentini, annuncia che si risolverà a fine campionato e definisce «avventato» Galliani, l'amministratore delegato del Milan che ieri l'altro aveva dichiarato: «Su Lentini siamo d'accordo con Borsano». Il patron granata svicola sugli accenni ad Aguilera, non racco¬ glie l'ironico «Oggi il centravanti rossoblu ha cominciato a giocare per il Torino», acconsente: «L'uruguaiano m'è parso distratto, come il Genoa, un complesso sfilacciato». Dalle speranze per Amsterdam alla critica di Lanese: «Non l'ho visto bene», alla solidarietà con Spinelli: «Poveraccio, dopo tanti sacrifici essere anche insultato dai suoi tifosi». Ed ecco la sfilata dei vincitori. Vieri, il giovane bomber al primo gol in A fugge i taccuini, tartaglia: «Dedico la rete ai genitori e al nonno che era in tribuna». Sinigaglia, tornato in campo dopo due anni di operazioni e rieducazioni, si dice «sorpreso», considera lo scampolo di partita «un regalo» e promette: «Voglio rimanere qui per dimostrare quanto valgo» Bresciani, invece, è ormai al passo d'addio: «Un gol al Genoa e uno, mercoledì, aH'Ajax per andare via dal Toro tranquillo». Tra chi va, chi vuol restare e chi è malato (vero o diplomatico), c'è anche chi rimane al cento per cento (per quanto la percentuale abbia un valore nel calcio). Cravero ride nel cadere, almeno in apparenza, dalle nuvole: «Davvero Borsano ha detto che non verrò ceduto?» Scifo rivela: «Un mese fa il Torino mi assicurò che ero confermato». Dopo il suo gol il belga ha cacciato un urlaccio, dalla tribuna era parso fosse indirizzato verso la panchina granata. «Non cominciamo con le invenzioni s'inalbera Vincenzo - urlavo contro me stesso, di gioia perché finalmente ero riuscito a centrare la porta su calcio da fermo». Silenzioso Mondonico, sussurrante Bagnoli: «Che sfascio il Genoa, non siamo una squadra ma uno strazio: qua manca tutto, volontà, grinta, concentrazione. E, adesso, non vorrei che qualcuno, domenica prossima, disertasse dandosi malato». Claudio Giacchino

Luoghi citati: Amsterdam, Rafa, Torino