Il presidente della Confagricoltura dà un segnale al Palazzo di Enzo Bacarani
Gioia: ecco il mio piano Il presidente della Confagricoltura dà un segnale al Palazzo Gioia: ecco il mio piano «Se ipolitici non ci daranno ascolto rilanceremo le iniziative referendarie» «E' urgente riformare la cooperazione e il ministero dell'Agricoltura» ' ROMA. «Se il mondo politico non farà presto il suo dovere, sosterremo nuovamente le iniziative referendarie». Giuseppe Gioia, che si ricandida alla presidenza della Confagricoltura, lancia un primo avvertimento a chi dovrà avere il compito di formare il nuovo governo. Gli imprenditori agricoli hanno dimostrato in passato segnali di irrequietezza e il presidente uscente e candidato (l'assemblea che dovrà nominare il nuovo vertice dell'associazione si terrà a luglio) coglie i sintomi di un malessere diffuso. «La legislatura - afferma Gioia - si presenta delicata per vari motivi: gli obblighi internazionali costringeranno il Paese a una drastica manovra di contenimento del deficit pubblico e dell'inflazione e inoltre il confronto tra le forze politiche sulle riforme istituzionali dovrà assolutamente essere avviato. Solo con la soluzione di questi problemi si potranno creare le condizioni per dare una risposta concreta e credibile ai problemi del settore». Gioia elenca i punti fondamentali sui quali si dovrebbe concentrare l'azione del nuovo governo: «All'esterno - afferma il presidente della Confagricoltura - c'è bisogno di valorizzare le nostre produzioni sui mercati internazionali. All'interno è quanto mai urgente una riforma della cooperazione, il superamento dell'attuale regime vincolistico sugli affitti, il riordino del credito, la riforma del ministero dell'Agricoltura nell'ottica di un maggiore coordinamento tra i dicasteri che si occupano di questa materia e il disegno di una legge di programmazione che possa disporre di risorse finalizzate, capaci di garantire agli imprenditori agricoli una migliore organizzazione della loro attività». Un programma agricolo credibile dunque, altrimenti sarà battaglia a tutto campo, su tutti i fronti. Gioia parla poi del progetto di unificazione delle tre organizzazioni (oltre a Confagricoltura, Coldiretti e Confcoltivatori). «Siamo pienamente disponibili - afferma - ad una convergenza sempre maggiore. L'accordo sul principio però non basta a fare dell'unità un fatto concreto. Esistono difficoltà oggettive da superare, rivalità talvolta manifeste. Mi auguro che attraverso un confronto dialettico con le altre organizzazioni, che comporterà certamente qualche rinuncia, si giunga comunque a una formula di aggregazione». Sulla vicenda Federconsorzi, Gioia giudica interessante la «prospettiva diretta a rilevare il complesso Fed. Noi restiamo convinti della necessità di una struttura al servizio degli agricoltori, che abbia come base i consorzi agrari». Due parole infine sulla revisione dello statuto. Secondo il presidente della Confagricoltura, la modifica è necessaria. «Credo sia giusto darsi una maggiore connotazione economica, prestare più attenzione agli interessi legati sgli specifici settori produttivi». Enzo Bacarani
Persone citate: Gioia, Giuseppe Gioia
Luoghi citati: Roma
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