Anche la Confapi dice «no»

Anche la Confapi dice «no» Anche la Confapi dice «no» Cocirio nominato presidente «Nessuno scatto per maggio» ROMA. Anche la Confapi ha detto «no»: «Non pagheremo lo scatto di contingenza a maggio ed assumeremo miziative legali per la difesa di quelle aziende che dovessero essere chiamate in giudizio dalle organizzazioni sindacali». Parlando all'assemblea della confederazione che raggruppa 35 mila piccole aziende, Alessandro Cocirio, appena eletto presidente, conferma la linea del suo predecessore Anghileri. Torinese, 45 anni, titolare di un gruppo di aziende operanti nei settori metalmeccanico e plastico con 180 dipendenti e un fatturato di 28 miliardi, Cocirio avrà come prima incombenza del suo nuovo incarico il confronto sul costo del lavoro e si è detto disponibile «ad incontrare i sindacati, ma in presenza del governo». «La trattativa è un tavolo e tre gambe - ha sostenuto - se ne manca una il tavolo non riesce a stare in piedi». Per quel che riguarda l'appuntamento europeo, ha affermato che Confapi e Confindustria dovrebbero presentarsi in maniera unitaria: «Abbiamo interessi comuni, non siamo contrapposti ma concorrenti. E per concorrenti intendo persone che corrono insieme». Proprio con i «cugini della Confindustria» ha auspicato una maggior collaborazione: «Anche Luigi Abete è a capo di un piccolo gruppo - ha concluso Cocirio - che opera quindi all'interno della stessa logica della Confapi».

Persone citate: Alessandro Cocirio, Anghileri, Cocirio, Luigi Abete

Luoghi citati: Roma