Però che precisione
Però, che precisione In rassegna i pezzi della meccanica più raffinata Però, che precisione L'esposizione si svolge in corso Dante e chiuderà il 21 maggio Dal meccanismo di un orologio da torre del 700 al settore dei libri La mostra Dal pressappoco al micron: macchine e tecnologie di precisione, organizzata dall'Aròma (Associazione industriali metallurgici e affini) ih corso Dante 102 (prima sede direzionale della Fiat) per la settimana della cultura scientifica illustra il percorso di uno degli aspetti più importanti della civiltà tecnica, la meccanica di precisione. In realtà riesce a essere qualcosa di più, può addirittura essere vista come un modo per penetrare in una certa «anima» di Torino, quella che Primo Levi ha raccontano ne «La chiave a stella», la Torino della tecnica e dell'industria, delle grandi fabbriche e degli operai capaci di «fare il becco a un uccello», infine di un certo modo di considerare il lavoro e la vita. La mostra è aperta fino al 21 maggio (dalle 10 alle 22, sabato 15-16,30, orario continuato, ingresso libero). Anziani e ex allievi Fiat si prestano a fare da guida. Quattro i settori: libri e trattati, da quelli rinascimentali (di Guidobaldo del Monte, Besson, Ramelli), passando per un «Manuale per la fabbricazione del cannoni» per arrivare all'Encyclopédie di Diderot e D'Alembert; macchine di precisione; prodotti di precisione (dal meccanismo di un orologio da torre del '700 ad una colcolatrice meccanica, degli Anni 40, dalle pale di un motore a reazione fino al «controllore dati aria» costruito dalla Mi- crotecnica per il caccia F-104; infine l'insegnamento della precisione dove, accanto ai quaderni degli appunti presi dagli studenti dell'Università di Torino nella seconda metà del '700 sono esposti quelli degli allievi Fiat di questi anni a testimoniare la continuità di una tradizione che ha origini antiche, risalenti addirittura alle maestranze dell'Arsenale militare da cui è nata senza dubbio la vocazione industriale subalpina. Niente di spettacolare in questa mostra, sia ben chiaro, non ci sono grandi macchine, non ci sono robot e il percorso sta tutto in una grande sala. Ma da esso risulta chiaro, come dicono gli organizzatori, che «la precisione è un concetto che attraversa tutta la cultura mec- canica» e che la Torino di oggi, con la sua industria automobilistica automatizzata, l'aeronautica, lo spazio, l'elettronica, la robotica è l'erede diretta di quel concetto coltivato per oltre quattro secoli. Prendendo l'occasione della mostra l'Aroma presenta il proprio ricchissimo archivio storico con la pubblicazione di un volume-guida, «Fonti per la cultura tecnica 1466-1775», e uno stand al prossimo Salone del libro al Lingotto. «Voghamo far conoscere sia i materiali di cui disponiamo sia l'attività di ricerca e di divulgazione svolta sino ad ora» dice il direttore Pier Luigi Bassignana. Bisognerà tenerne conto per scrivere la prossima storia di Torino. Vittorio Ravizza Particolare di un tornio «a copiare» per modellare i piatti sagomati E' un modello del XVIII sec.
Persone citate: Besson, D'alembert, Diderot, Pier Luigi Bassignana, Primo Levi, Ramelli, Vittorio Ravizza
Luoghi citati: Torino
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