Scioperano 2600 medici «No all'immobilismo»
Scioperano 2600 medici «No all'immobilismo» Ospedalieri Cimo fermi venerdì 15 Scioperano 2600 medici «No all'immobilismo» «E intanto si chiudanogli ospedali di Nizza, Canelli, Rivarolo, Carignano» I medici ospedalieri che aderiscono alla Cimo (2600 circa su 6300) ieri hanno confermato lo sciopero regionale di venerdì prossimo, deciso per protestare contro «l'immobilismo e l'arroganza dell'assessore Eugenio Maccari». In quella giornata, per 24 ore, saranno garantiti solo i servizi di emergenza e le urgenze. I sindacalisti, però, hanno già fatto sapere che, senza un atto concreto di buona volontà, sono pronti a inasprire la lotta. C'è chi parla di otto giorni di sciopero. «Mancano soldi per gli ospedali, per gli incentivi - sostiene la Cimo - si parla di tagli ma si bada bene a non toccare la convenzionata esterna. Ci sono pronti soccorso dove non sappiamo cosa si debba fare e con quali forze. Il compito dell'assessore deve essere quello di affrontare i problemi. Non può dire che la colpa è solo delle usi perché dimentica d'aver contribuito alla scelta degli amministratori straordinari». Gli stessi medici sono per la chiusura degli ospedali di Nizza, Canelli, Rivarolo e Carignano. «A Cuorgnè ci sono 8 concorsi fermi. Quello per il primario di medicina attende da due anni. In Piemonte ogni 4 medici che lasciano gli ospedali ne entra uno. Non c'è una spinta seria per favorire l'esercizio della professione nelle strutture pubbliche e si asse¬ gnano pochi fondi per l'aggiornamento». L'azione dei medici ospedalieri ha radici profonde. «Siamo stati in Regione due volte nel mese di aprile - dice il segretario regionale della Cimo, Alberto Bermond Des Ambrois - e, nonostante tutto, siamo usciti molto insoddisfatti. Il 27 abbiamo ottenuto un incontro con il presidente del Consiglio regionale, Brizio. Speravamo in uno spiraglio positivo; invece Maccari ancora una volta ci ha delusi». La rottura è nata in questo clima di tensione. La Cimo incontra questa mattina l'assessore Maccari per cercare di comporre la vertenza. «Siamo disposti a lavorare insieme - conclude Alberto Bermond Des Ambrois - ma su basi nuove. Si devono affrontare i problemi nella globalità, stanziare fondi per la sanità corrente e altri per le tecniche più avanzate. Non è più possibile andare avanti con i reparti che esistono solo sulla carta, con un tariffario da rinnovare, con la riduzione dell'attività operatoria solo perché si deve risparmiare». Non tutti i medici sono d'accordo nelle critiche all'assessore Maccari. Allo sciopero non aderiscono gli aiuti e gli assistenti ospedalieri che si riconoscono nell'Ansa. Adriano Provera
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