Lo Stato risarcisce 4 vite: 600 milioni

Lo Stato risarcisce 4 vite: 600 milioni Morirono nel crollo di una casamatta Lo Stato risarcisce 4 vite: 600 milioni Quattro escursionisti furono uccisi nell'ottobre '83 dal crollo di una casamatta in località «La Riposa», a 2500 metri sul Rocciamelone. Si erano fermati a prendere il sole, una breve sosta dopo una passeggiata di alcune ore: all'improvviso il cemento si aprì e i quattro vennero inghiottiti dalle macerie. Si salvò per miracolo solo Giancarlo Novello di Asti, che corse ad un vicino alpeggio a chiedere aiuto: morirono Luigina Steffenino, 30 anni, moglie di Novello, Francesca Ravera, 25 anni e il fidanzato Renzo Fornaca di 32 anni. Con i quattro, di Asti, c'era Mario De Maria, 44 anni, Torino, corso Siracusa 33, scultore in legno. Le famiglie delle vittime, assistite dagli avvocati Volante, Magassero e Molino, hanno avuto un risarcimento di 600 milioni dal ministero delle Difesa. Proprio la lunga trattativa tra legali e avvocatura dello Stato ha allungato i tempi del processo. Per quel crollo sono stati assolti ieri in sesta sezione penale due sindaci di Mompantero, Rodolfo e Franco Fravro e un generale del Genio militare, Fabio Raymondi. Erano difesi dagli avvocati Sibille, Cabri e Gianaria. Di chi fu la colpa del crollo? Chi doveva provvedere alla manutenzione della casamatta e segnalare ai gitanti il pericolo di una costruzione ridotta ormai a un rudere? Gli amministratori del Comune hanno dichiarato: «Abbiamo ceduto il terreno alle autorità militari, che hanno poi provveduto alla costruzione. Quella casamatta era proprietà dell'esercito, toccava a loro preoccuparsi della sua solidità». Fabio Raymondi, ora generale del Genio a Roma, ha spiegato in aula: «Quella costruzione non risulta nei nostri registri. In tutta la regione Nord-Ovest ci sono 1800 manufatti militari in funzione e circa 300 ruderi. Ma in questo lungo elenco non figura la casamatta di Mompantero, non è stata mai censita. Per noi non esisteva e non potevamo preoccuparci di quel rudere».

Luoghi citati: Asti, Mompantero, Novello, Roma, Torino