Guerra aperta nei cieli tra Europa e Stati Uniti

Guerra aperta nei cieli tra Europa e Stati Uniti Il manager dell'Alitalia apre le ostilità Guerra aperta nei cieli tra Europa e Stati Uniti Giovanni Bisignani: regole del gioco uguali per tutti sul mercato globale ROMA. Sta per scoppiare una guerra aerea tra Europa e Stati Uniti che potrebbe portare al blocco dei voli. Le «ostilità» le ha aperte l'amministratore delegato dell'Alitalia, Giovanni Bisignani, nella sua veste di presidente dell'Aea, l'associazione che riunisce 22 compagnie europee (comunitarie e non). «Noi europei non possiamo più sopportare l'invasione delle compagnie statunitensi in Europa. O gli Stati Uniti riaprono il loro mercato interno anche alle compagnie europee con accordi bilanciati, o la guerra commerciale che è appena iniziata tra Usa e Francia assumerà respiro più ampio». Le regole del gioco, insomma, devono essere uguali per tutti, ha detto senza mezzi termini Bisignani, parlando in casa del «nemico», davanti a studenti, professori e notabili della Saint Louis University, la più importante degli Stati Uniti per gli studi nel settore del trasporto aereo, e che lo ha insignito della sua più alta onorificenza. Bisignani ha messo in guardia gli americani, avvertendoli che se non saranno raggiunti accordi bilanciati «non ci saranno vincitori, ma solo una sconfitta generale con conseguenze drammatiche». L'industria europea, che sta attraversando una delicata fase di liberalizzazione, sembra decisa ad affilare le armi per passare al contrattacco. Dal 1987 al 1991, i principali vettori Usa ha ricordato Bisignani nella sua relazione - hanno aumentato il numero di scali europei serviti del 43% (e dell'82% se ci si limita ai soli aeroporti principali: Amsterdam, Francoforte, Londra, Parigi e Roma), potendo contare su un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti europei dato il maggior numero di diritti di traffico a loro concessi dagli accordi bilaterali. Si è verificato un graduale processo di sostituzione sulle rotte internazionali di Pan Am e Twa con compagnie più aggressive - American, Delta e United - che utilizzano a pieno tutti i diritti di traffico ereditati da compagnie più deboli che non ne hanno approfittato a suo tempo: ristrutturazione delle rotte, politiche tariffarie più economiche e riproduzione anche in Europa del sistema già ampiamente collaudato negli States del sistema «hub e spoke» : la realizzazione, cioè, di una rete di punti di raccolta del traffico su grandi aeroporti da dove i passeggeri proseguono con aerei più piccoli, sempre della stessa compagnia, verso destinazioni periferiche. Sotto accusa anche il capitolo 11 della legge che regola le società per azioni negli Usa. E' una norma, che consente alle compagnie aeree statunitensi in difficoltà la sospensione dei pagamenti degli interessi sul debito e dei canoni leasing «e questo comporta una distorsione nelle tariffe non più sopportabile», ha criticato Bisignani. La dichiarazione di guerra del presidente dell'Aea si è basata anche su un'attenta, e spesso spietata, analisi della fase attuale del trasporto aereo. Il bilancio della deregulation, la liberalizzazione del mercato avviato nell'ottobre del '78 dall'Amministrazione Carter, presenta più ombre che luci. Bisignani le ha messe in evidenza: negli ultimi due esercizi l'industria americana del trasporto aereo ha perso circa 7 miliardi di dollari, qualcosa come oltre 8 mila miliardi di lire. E dopo un primo momento di vantaggio per i cittadini che pagavano tariffe inferiori, l'attuale situazione di oligopolio (per i numerosi fallimenti di compagnie sacrificate dall'accesa competizione) sta facendo lievitare nuovamente le tariffe aeree statunitensi. Meglio quindi non ripetere gli stessi errori. Un monito, quello di Bisignani, rivolto all'industria europea, non senza lanciare critiche manco tanto larvate alle scelte statunitensi. In Europa, quindi, deregulation sì, ma con giudizio, anche perché «in Europa, al contrario di quanto è avvenuto negli Usa, il parametro sicurezza sarà sempre al primo posto». Stef anella Campana

Persone citate: Amsterdam, Bisignani, Giovanni Bisignani