Calindri l'eleganza di Plauto

Calindri l'eleganza di PlautoAlfieri: «Casina» Calindri l'eleganza di Plauto TORINO. E' in scena sino a domenica al Teatro Alfieri «Casina» di Plauto, con Lauretta Masiero ed Ernesto Calindri con la regia di Mario Morini. In occasione della prima a Borgio Verezzi, lo scorso luglio il nostro critico Osvaldo Guerrieri ha scritto fra l'altro: «Lafavola del vecchio Lisidamo invaghito perso della schiava Casina, anziché ispirare il più lepido sarcasmo sulla passione senile, ha qui il tono di una commedia un po' svaporata, un po' stupita. Quel suo voler dare la ragazza in sposa al fattore per goderne in anteprima le grazie e trovarsi poi beffato da atroce scambio di persona (un nerboruto giovanotto nel talamo della morbida ancella), acquista le ombreggiature della malinconia più che la squillante buffoneria della farsa, delineando per di più quella linea poetica che arriverà senza troppe variazioni alla "Clizia" di Machiavelli. Non si creda però che in questo allestimento il sentimento della malinconia e del disinganno stravolga il robusto divertimento che attraversa la "Casina" da cima a fondo. I due elementi convivono, magnificamente in un gioco di comicità che, soprattutto grazie alla splendida interpretazione di Ernesto Calindri, mostra tutte le sue venature e le sue ambiguità. Non maschera e non macchietta, il suo Lisidamo è un uomo che, nonostante gli anni bianchi, sente con forza il richiamo della carne e, per placarne gli spasimi, non esita a farsi pagliaccione, bambinone, trafficone. (...) Bisogna vederlo, Calindri, quando stringe gli occhi come un gatto felice, quando si rabbuia, quando s'imbambinisce nella lite col vicino Alcesimo, quando saltella di felicità: impagabile».

Persone citate: Alfieri, Calindri, Ernesto Calindri, Lauretta Masiero, Machiavelli, Mario Morini, Osvaldo Guerrieri

Luoghi citati: Borgio Verezzi, Casina, Torino