Provincia: controlli su appalti di Gianni Bisio

Provincia: controlli su appalti Provincia: controlli su appalti La Procura acquisisce gli atti relativi ad opere di viabilità La procura della Repubblica vuole controllare la regolarità delle procedure di alcuni appalti del settore viabilità della Provincia. Sono tutti relativi a lavori affidati a una ventina di imprese, comparse a vario titolo nell'inchiesta sulle aziende coinvolte nello scandalo scoppiato ad Aosta nel novembre scorso. La vicenda aveva registrato l'arresto di un funzionario dell'Anas, Giancarlo Aloe, e di Giuliano Follioley e Giovanni Bertino, noti imprenditori di Issogne e Quincinetto. Il sostituto procuratore Antonio Patrono, con un decreto di sequestro, ha acquisito agli atti la documentazione relativa a tre gare d'appalto condotte negli ultimi mesi a Palazzo Cisterna e ad una serie di incarichi per lavori affidati tra il 1988 e il 1992. Alla Procura dicono che si tratta, per ora, di una verifica preliminare sulle procedure: non ci sono ipotesi di reato né avvisi di garanzia. L'obiettivo è di accertare se vi siano state manovre da parte di alcuni gruppi di imprese che potrebbe- ro essersi accordate in anticipo sui termini delle gare d'appalto per spartirsi le opere pubbliche da realizzare. Nelle settimane scorse agenti del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza hanno sequestrato una serie di documenti presso l'Ufficio appalti di via Maria Vittoria 12. Il fatto tenuto rigorosamente segreto non ha provocato grosso sconcerto fra gli amministratori. Questo perché, dopo l'operazione compiuta dalla magistratura in Valle d'Aosta a novembre, ci si aspettava un controllo anche presso la Provincia. Si era, infatti, appreso allora che, nel corso di una perquisizione negli uffici di una delle imprese coinvolte nell'inchiesta sarebbe stato trovato un elenco di aziende che hanno partecipato anche ad appalti per strade di competenza della Provincia di Torino. Sotto sequestro sono finite le documentazioni di tre gare: la strada Busano-Valperga (importo 630 milioni, vinta dall'impresa Deiro di Cuorgnè), la provinciale 12 di Ozegna (330 milioni, impresa Bitumix di Carema) e per il ponte della Gianna sulla strada della Val Germanasca (386 milioni, impresa Eurosonde di Roma). Il magistrato ha anche chiesto, e ottenuto in diverse fasi, la documentazione relativa a tutti «i lavori urgenti, le gare d'appalto e ogni altro tipo di incarico affidato, a qualsiasi titolo, dall'amministrazione provinciale di Torino a 16 imprese di costruzioni stradali. Questo l'elenco: Piemonte Costruzioni srl e Follioley spa (entrambe con sede in frazione Mure di Issogne, Aosta); Edilscavi spa (Belluno); Vittorino Andrea, Con-Bii srl, Vittorino Ugo e Figli srl e Asfalti Sangro srl (tutte con sede a L'Aquila); Cignoni srl (Lendinara, Rovigo) Ghigliazza Iolando e figli srl (Finale Ligure); Lorenzini Natale (Rugginosa, Grosseto): Germano Belli srl (Chieti); Kopa srl (Torino); Bramino (Dronero, Cuneo); Vieta Quinto (Rivara); Bitumix (Carema); Calcestruzzi Piemonte spa (Brandizzo). Secondo una prima verifica fatta presso gli uffici della Provincia, soltanto 5 delle 16 aziende - tutte con sede al Nord hanno lavorato in questi ultimi anni per l'ente: l'importo totale delle opere si aggirerebbe sui 67 miliardi. L'azione della magistratura crea certamente imbarazzo anche se non preoccupazione e rallenta la consegna di lavori: la paura di sbagliare frena la macchina pubblica. Gianni Bisio