Ma quel casco ci può anche salvare la vita
Ma quel casco ci può anche salvare la vita MOTO Non basta indossarlo: occorre allacciare bene il cinturino e non trascurare la manutenzione Ma quel casco ci può anche salvare la vita Le norme Cee garantiscono la qualità dei modelli in vendita Capita talora che il casco non protegga nel modo dovuto. E' logico che un sistema di protezione passivo non possa essere efficace al 100%, ma bisogna evitare che la trascuratezza, la cattiva manutenzione e la non perfetta fabbricazione possano causare danni altrimenti evitabili. L'introduzione della legge sulla obbligatorietà dell'uso del casco ha drasticamente ridotto il numero degli incidenti mortali in motocicletta, ma ha anche fortemente ridotto l'acquisto di due ruote, soprattutto da parte del pubblico femminile. I costruttori hanno accettato la legge convinti che la contrazione del mercato sarebbe stata assorbita nel lungo periodo. Ma, fatta la legge e pagato il dovuto pedaggio alla sua applicazione, è necessario che i motociclisti adoperino davvero «la testa» e impieghino questo moderno elmo secondo le norme d'uso suggerite. L'omologazione euro¬ pea Ece R 22/02 garantisce una protezione del casco sufficiente ma non al massimo livello. Meglio che le omologazioni riportate all'interno del prodotto comprendano anche la Bs 6658 e/o la Snell 1985, più restrittive sui test di penetrazione e di assorbimento dell'urto. I caschi in policarbonato superano i test Ece ma non sono al top: meglio ricorrere ai più costosi, ma decisamente migliori elmi in fibra di vetro o materiale composito. Quelli della prima categoria assorbono un urto di piccola o media intensità senza mostrare tracce evidenti di danneggiamento, mentre in realtà il materiale perde in maniera notevole la sua resistenza all'urto. I prodotti in fibra, se ben realizzati, resistono meglio, pur se mostrano in maniera chiara il danno. Capita frequentemente di vedere caschi in mano ài ragazzi «abbelliti» con disegni o stickers. Nessuno ha spiegato loro che il policarbonato viene profondamente intaccato dai prodotti chimici presenti nelle vernici e nelle colle e che risulta sensibile anche ai prodotti di pulizia. Importante è anche acquistare caschi che siano costruiti con calotte di diverse taglie, per meglio conformarsi alle dimensioni della testa. I modelli più economici vengono fabbricati in un'unica taglia e poi aggiustati usando calotte interne di diverso spessore. Questo non è opportuno: la «vestibilità» del casco è il primo fattore che evita il pericolosissimo fenomeno della rotazione dello stesso sulla testa, con possibilità di sfilamento. I cinturini devono essere di buona qualità e ovviamente sempre allacciati in maniera sicura. Troppo spesso i motociclisti indossano il casco soltanto per ubbidire alla legge ma non alla coscienza individuale. Un casco indossato senza essere ben allacciato è completamente inutile come protezione: serve appena per riparare dall'aria. Infine, bisogna tener conto che i caschi in policarbonato sono soggetti a invecchiamento anche per effetto degli agenti atmosferici e che la loro durata noi! è eterna, perché decadono nel tempo le loro qualità di resistenza. Non ci sono prove, invece, che i modelli in fibra soffrano di questa limitazione, a patto che vengano trattati in maniera corretta e non abbiano subito forti urti. Il casco, in definitiva, è un prodotto tecnicamente avanzato, che, al di là della sua forma semplice, racchiude studi e ricerche industriali avanzate. Merita nell'acquisto e nell'uso la stessa cura che dedichiamo a oggetti altrettanto evoluti ma certamente meno importanti per la nostra salute. Fabio Fazi
Persone citate: Fabio Fazi, Snell
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