Ha ancora un domani il caro vecchio Diesel di Piero Casucci
Ha ancora un domani il caro vecchio Diesel Riprende slancio il motore a gasolio Ha ancora un domani il caro vecchio Diesel E' in assoluto il meno inquinante Nuove chances dai progressi tecnici Quando nel 1892 Rudolf Diesel ottenne il primo brevetto su un motore che porta tuttora il suo nome non avrebbe immaginato che lo stesso sarebbe divenuto tanto popolare anche come propulsore per veicoli. E poco importa che in tempi recenti, per cause solo in parte legate alle sue caratteristiche tecniche, il Diesel abbia conosciuto qualche contrattempo. I dati sulla diffusione delle auto Diesel sono confortanti soprattutto in Gran Bretagna, dove nel 1991 ne sono state vendute 128 mila. Cinque anni fa non arrivarono a 78 mila. E' un mercato dominato dal gruppo Psa con il 43,5% del mercato. Oggi le vetture a gasolio sfiorano il 9% delle immatricolazioni di modelli nuovi in Inghilterra e sono in continua ascesa nonostante il fatto che il prezzo del carburante sia di poco inferiore a quello della benzina. Con il 38,4% del mercato (1991) è la Francia il Paese in cui circolano più Diesel (oltre 72Ù mila vendite lo scorso anno). Poi, troviamo la Germania con il 13%, la Spagna con il 12,8 e l'Olanda con circa l'il. L'Italia, per il superbollo, è scesa al 5,4% dal 26,1 di sette anni fa. In Europa, sempre nel '91, ne sono state-consegnate circa 2 milioni (1.982.000), pari al 14,7%. II Diesel è il motore meno inquinante in assoluto. Raggiunge risultati paragonabili a quelli dèi propulsori a benzina dotati di catalizzatore. Le ricerche attuali puntano su un'ulteriore riduzione delle emissioni nocive sia alla fonte sia mediante tecniche post-trattamento. Il catalizzatore di ossidazione è in grado di ridurre del 50% le emissioni d'ossido di carbonio, ma non è un dispositivo che possa essere utilizzato indefinitamente in presenza di zolfo. Molto dipende dall'atteggiamento delle aziende petrolifere, dal loro senso civico. Tutto lascia credere in sostanza che l'automobile con il Diesel abbia ancora un domani. Ne sono convinti i tecnici di molte Case. Ad esempio, la Fiat sostiene questo tipo di motorizzazione ed è in prima linea nella riduzione dei consumi come ha già dimostrato con la Croma a iniezione diretta di cui si è particolarmente soddisfatti anche dal punto di vista commerciale. L'iniezione elettronica, quando sarà perfezionata, continuerà a rendere il Diesel sempre più apprezzato anche dal punto di vista dell'inquinamento, rispetto al motore a benzina. L'avvento dei turbodiesel, che oltre ad essere più brillanti, sono meno rumorosi e più «verdi» grazie alla migliore turbolenza di cui sono capaci nella camera di combustione, ha aperto in questi anni nuove prospettive. Per le sue caratteristiche si ipotizzano cilindrate più ridotte a parità di rendimento, ma è difficile dire se il Diesel sarà o no uno dei motori del nuovo secolo, a meno che l'orbitale a due tempi, molto promettente, al quale anche la Fiat è interessata, si presti a un'ampia ristrutturazione che non si può escludere in tempi lunghi. Il Diesel, in sostanza, offre ancora concrete possibilità di sviluppo e potrebbe tornare anche in campo sportivo. Non dimentichiamo che nel 1931 una Cummins a gasolio venne iscritta alla 500 Miglia di Indianapolis. Fu ritenuta una sfida, una provocazione. Ottenne il diciassettesimo tempo nelle prove di qualificazione e terminò al 13° posto senza mai fermarsi ai box, la prima automobile che sia riuscita in questa impresa nella celeberrima corsa americana. E nel 1952 un'altra Cummins col Diesel fece veramente sensazione a Indianapolis ottenendo la media di qualificazione più elevata (220 chilometri l'ora) e quindi la pole position. Si ritirò al 710 giro perché i detriti di gomma sparsi sulla pista avevano intasato il compressore. Fu comunque classificata ventisettesima. Piero Casucci
Persone citate: Rudolf Diesel
Luoghi citati: Europa, Francia, Germania, Gran Bretagna, Indianapolis, Inghilterra, Italia, Olanda, Spagna
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