Nel mirino gomme e velocità di Gianni Rogliatti

Nel mirino gomme e velocità SICUREZZA Con il maltempo e le strade viscide aumenta il numero degli incidenti Nel mirino gomme e velocità E la fretta di arrivare annulla il buon senso L'aumento degli incidenti nelle giornate piovose, che nei giorni scorsi hanno coinciso con gli spostamenti festivi, fa pensare che ci debbano essere delle precise concause. E sarebbe importante scoprirle. Una di questa è certamente la cosiddetta «voglia di arrivare». Se è vero che i 130 km/h sono una velocità ragionevole e sicura in condizioni di tempo buono e con la vettura in ordine, è altrettanto vero che in caso di pioggia si deve andar più adagio. Non dimentichiamo che una norma del Codice prescrive di adeguare la velocità alle situazioni ambientali: è forse un poco vaga, ma probabilmente è impossibile trovare una definizione più precisa. Si dovrebbero infatti fare una serie di considerazioni sulle caratteristiche del fondo stradale o sulla presenza di acqua o ghiaccio o sull'intensità della pioggia. Ci si affida allora al buon senso e alla pratica di chi guida: qualità che evidentemente non sempre esistono. Un punto molto delicato è quello delle condizioni delle gomme: pressione di gonfiaggio e spessore del battistrada. Se la moderna tecnologia ha permesso di migliorare la qualità dei pneumatici, tanto che questi in genere sopperiscono alle scarse capacità di taluni guidatori, non si può pretendere lo stesso grado di sicurezza quando la strada è viscida. E ciò vale, in particolare, per le manovre di sorpasso. Anche con gomme in perfetto stato si deve ricordare che sul bagnato l'aderenza scende alla metà rispetto all'asciutto. Quando si verifica il fenomeno dell'acquaplaning (un velo d'acqua fa «galleggiare» i pneumatici sulla strada), il coefficiente di aderenza scende in pratica ad un decimo di quello a secco. In tali condizioni le manovre di sterzatura e frenata diventano precarie anche a basse velocità. La presenza del sistema antiblocco dei freni (l'Abs) è utilissima in quanto consente di conservare la direzionalità del veicolo, ma non può soppe¬ rire alla mancanza di aderenza: gli spazi di frenata saranno comunque maggiori che sull'asciutto. In ogni caso la precauzionechiave è almeno quella di avere le gomme in ordine, di ridurre la velocità e di aumentare la distanza tra i veicoli in modo da avere maggiore spazio per le manovre di emergenza. Tenere anche presente che con la pioggia si riduce la visibilità e un pericolo viene percepito in ritardo. La situazione peggiora se il battistrada è consumato: in passato era necessario uno spessore minimo di 1 mm, che era decisamente insufficiente, mentre ora le norme Cee richiedono almeno 1,6 mm. Talune Case, come la Michelin, inseriscono una striscia di gomma bianca che diventa visibile quando si raggiunge il limite minimo di sicurezza: in questo caso bisogna sostituire le coperture per la propria e altrui sicurezza. Gianni Rogliatti