Il Werder vince a casa Barros

Il Werder vince a casa Barros A Lisbona i tedeschi si impongono sul Monaco nella finale di Coppa Coppe Il Werder vince a casa Barros Francesi, altrofallimento LISBONA DAL NOSTRO INVIATO Il Werder Brema, la squadra che fu di Voeller e Riedle, regola con un gol per tempo il Monaco e alza fra i marmi candidi dello stadio da Luz la Coppa delle Coppe, il primo trofeo internazionale della sua storia. Sul verdetto, limpido ancorché esagerato, almeno nello scarto, pesa la spietata marpioneria della scuola tedesca. Gli anni passano, gli anni contano: è questo il succo di una finale che soltanto a tratti offre un livello di gioco all'altezza delle pretese. I francesi confermano la tendenza, ormai secolare, che li vuole nudi, e sconfitti, alla meta, al di là degli interpreti di turno. Stade Reims (due volte), St. Etienne, Bastia, Marsiglia, Monaco: sei finali, zero Coppe. Può essere che la tragedia di martedì a Bastia abbia toccato e condizionato la società cara al principe Ranieri. Rui Barros e Weah sprecano quel poco che i colleghi, faticosamente, riescono a imbastire. Un minuto di silenzio, squadre con il lutto al braccio, bandiere a mezz'asta: ma è soprattutto il contrasto fra il vuoto spettrale della cattedrale portoghese e il tragico carnaio dello stadiolo di Bastia a prenderci il cuore. Palestra di vita, e di morte, il calcio è sempre più attratto dagli eccessi. Monaco- Werder è un'aspra e ruvida partita a scacchi. Tedeschi a uomo, francesi a zona. I portieri, da Rollman il giornalista, a Ettori il vecchio capobranco, rivaleggiano in temerarie acrobazie. Privo di Puel, infortunato, Wenger ricorre a Passi. Rehhagel schiera tutti gli anziani della tribù, Klaus Allofs compreso, 36 anni a dicembre. E proprio costui, al 40', profitta di una generosa sponda di Rufer, su parabola di Bratseth, sorprende nel sonno Mendy e Valéry e trafigge in diagonale, di destro, il portiere. I duelli sono ispidi, le accele¬ razioni sporadiche, i varchi minimi. D'Elia fa bene a non distrarsi. Il Werder regala un paio di corner in avvio, Bratseth è il libero, il truce Borowka si appiccica a Weah, e lo cancella, Eilts (con i baffi, e con il sette) segue come un'ombra Rui Barros. Su Fofana convergono Wolter e, dopo l'infortunio di costui, Schaaf. A sinistra, ecco Bode: tiratore scelto del Werder in campionato, 12 reti, giostra a tutto campo, nel settore di Gnako. Mossa coraggiosa. Dib e Passi ricamano una tela rozza e sfilacciata, e comunque Neubarth e Votava, 36 anni suonati, non li perdono mai d'occhio. Sulla corsia esterna, Sonor e Bockenfeld se le danno di santa ragione. Allofs e Rufer flottano sul fronte d'attacco, fra Valéry, Mendy e Petit. L'equilibrio è soffuso, lo spettacolo mediocre, il tifo dei 20 mila - in una arena da 120 mila posti - colorito e fuggente. Poche le azioni di rilievo: un'incornata di Mendy a fil di montante, un'incursione di Bockenfeld sventata da Ettori e un diagonale di Bode pizzicato in extremis dal portiere. Sbloccato il risultato, il Werder si dedica, da buon giardiniere, ad an- naffiare la pianta del contropiede. Non ha fortuna, il Monaco, quando Borowka anticipa Weah in mischia e Passi sfiora il palo. Il raddoppio giunge al 54' ed è opera di Wynton Rufer, il kiwi dell'equipaggio, che alza lo spinnaker fra le onde di una difesa sguarnita, aggira Ettori e infila a porta vuota. Grande. Wenger richiama Fofana e Valéry: dentro Clement e Djorkéeff. D'Elia, illuminato dai radar di Andreozzi e Ramicone, si traveste da pompiere e spegne un accenno, pericoloso, di rissa. Kohn avvicenda lo sfiatato Neubarth, Eilts ribatte su Mendy. Rui Barros, portoghese ex Juve, scompare fra i fili spinati di un bunker difeso a petto in fuori dai panzer di Rehhagel. L'ultima opportunità capita a Weah, ma la pantera incespica a ridosso della preda. In contropiede, Rufer, Bode e Allofs potrebbero ' addirittura infierire. Basta così. Passi, il migliore del Monaco, è l'ultimo ad arrendersi. I fedelissimi del Werder celebrano i propri eroi. Petit piange. Intanto, la giostra europea continua: mercoledì ad Amsterdam, secondo atto fra Ajax e Torino, in palio la Coppa Uefa, si riparte da 2-2. E il 20 maggio a Wembley, Sampdoria contro Barcellona per la Coppa più ambita: quella dei Campioni. Roberto Beccantini Klaus Allofs, 35 anni, ha segnato il gol che ha portato in vantaggio il Werder Brema sul Monaco MONACO £Bk WERDER B. ETTORI 5,5 ROLLMANN 5,5 VALERY 5 BOCKENFELD 6,5 (61' DJORKAEFF) sv WOLTER sv SONOR 6 (34'SCHAAF) 6 PETIT 6 BRATSETH 6,5 MENDY 6 BODE 6 DIB 6 BOROWKA 6,5 GNAKO 5 EILTS 6.5 RUIBARROS 5,5 VOTAVA 6 WEAH 5 NEUBARTH 5,5 PASSI 6,5 (74' KOHN) sv FOFANA 5,5 RUFER 7 (58' CLEMENT) 5,5 K. ALLOFS 6,5 All.: WENGER 6 All.: REHHAGEL 8 Arbltro: D'ELIA (Italia) B Retl: 40' K. Allots, 54' Rufer. Ammonlti: 26' Votava, 38' Dib, 65' Gnako, 86' Weah. 2 Spettatori: 20 mila.