Goria spera

Goria spera Goria spera Piano Fedit quasi un giallo ROMA. Quasi un giallo sul «piano Capaldo» per il salvataggio in blocco della Federconsorzi, cioè per il rilevamento di tutto il patrimonio dell'ex «gigante verde» da parte di un pool di banche alla cui costituzione sta lavorando il presidente del groppo Banca di Roma Pellegrino Capaldo. Ieri, infatti, mentre il ministro dell'Agricoltura Giovanni Goria insisteva sull'esistenza di un «Piano Capaldo» che servirebbe da traccia ai creditori della Federconsorzi, i tre commissari governativi Cigliana, Locatelli e Gambino negavano di averne mai ricevuto nessuna documentazione. Nella sede della Fedit che, secondo quanto ipotizzato nei giorni scorsi, avrebbe dovuto essere «teatro» di discussione proprio di quel piano, Pompeo Locatelli ha negato di aver esaminato, nel corso dell'incontro definito di «routine», il cosiddetto progetto Capaldo. ' Locatelli ha anche affermato che «sono state allineate le prime cifre del bilancio '91 della Fedit che verrà presentato in forma integrale il prossimo 27 maggio». Il commissario ha precisato che «non esiste il piano, nel senso che non è stata fatta nessuna proposta formale sui nostri tavoli». «Del piano - ha proseguito Locatelli - leggiamo dai giornali, siamo convinti che ci sia qualcosa che stanno elaborando e studiando, a noi però non è arrivato niente da nessuna parte». Goria, invece, difendendo ancora una volta la sua scelta di commissariare la Federazione dei consorzi agrari ha aggiunta ha aggiunto di sapere che «Capaldo e Roveraro e altre persone molto perbene stavano lavorando». «Mi sono sempre augurato che il loro lavoro desse non solo buoni frutti, ma li desse anche in tempi rapidi. Se così non fosse il tutto sarebbe stato pregiudicato, mentre se questo accadrà festeggeremo davvero l'anniversario del commissariamento (il prossimo 17 maggio)». «Se come io immagino il piano Capaldo ricalca l'iniziativa dei creditori di assumere tutto o in parte la gestione del patrimonio Fedit, sarebbe la traduzione, ahimè con un anno di ritardo, della mia proposta». «In realtà - ha rilevato Goria il commissariamento era stato presentato come l'elemento di affidamento per dare maggiore prospettive all'ipotesi di gestione Fedit da parte dei creditori». [Ansa]

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