Bologna, duello sul fumo tra principi del foro

Bologna, duello sul fumo tra principi del foro Ricorso contro i divieti del sindaco Bologna, duello sul fumo tra principi del foro 7/ Comune ha ingaggiato il rettore Sfiderà ilpresidente della Cassa BOLOGNA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE L'estensione del divieto di fumare in molti locali aperti al pubblico, adottata da alcuni mesi dall'amministrazione comunale bolognese con la campagna «Bologna senza fumo», diventa una contesa legale di cui saranno protagonisti due principi del Foro, protagonisti di rilievo della vita politica ed economica della città. La prima tappa di una battaglia che sarà combattuta in punta di diritto si disputerà oggi pomeriggio davanti al Tar dell'Emilia Romagna a cui quattro cittadini (Roberto Miniera, avvocato, Roberto Bianconi, studente, Antonio Paderni, massofisioterapista e Marisa Brengoli, tabaccaia) si sono rivolti ritenendosi danneggiati dall'ordinanza comunale. Il Tar deciderà, forse già entro stasera, se accogliere la richiesta urgente di una sospensiva del provvedimento. . A difendere le ragioni dei ricorrenti scenderà in campo Gianguido Sacchi Morsiani, uomo de, presidente della Cassa di Risparmio di Bologna e dell'Icori, l'Istituto Centrale delle Casse di Risparmio d'Italia. Lo farà con i colleghi Paolo Ferrari di Milano e Francesco Paolucci Delle Roncole di Bologna, che siede nel consiglio d'amministrazione della Carisbo. «Rivale» di Morsiani sarà Fabio Alberto Roversi Monaco, rettore dell'università, laico e massone dichiarato («In sonno» per sua ammissione), sindaco ideale secondo un recente sondaggio per il 6 per cento dei bolognesi. Roversi Monaco, che fino a quattro anni fa è stato vicepresidente della Cassa di Risparmio, attualmente fa parte del consiglio d'amministrazione della Fondazione che controlla la Spa bancaria. La comune appartenenza ai vertici della banca dei protagonisti rende più curiosa tutta la vicenda, come se la battaglia sul fumo fosse un affare interno alla Cassa bolognese. Così ovviamente non è. Spiega il sindaco pidiessino Renzo Imbeni: «La nostra è una battaglia di civiltà. Non è una crociata contro il fumo, ma il tentativo di difendere il diritto di non fumare di chi ha scelto di non farlo. Considerato il rilievo dei nomi scesi in campo contro l'ordinanza, abbiamo voluto dare una risposta straordinaria non limitandoci a usare il nostro ufficio legale». Aggiunge l'assessore alla sanità Mauro Moni zzi: «Dietro il ricorso c'è qualcosa di molto grosso. Del resto, dietro il fumo ci sono interessi economici molto forti. Provvedimenti estensivi del divieto al fumo, come quelli in corso a Bologna, spaventano le grandi multinazionali». Sia Sacchi Morsiani che Roversi Monaco non fumano. Il primo è un salutista e un grande giocatore di tennis. Il secon¬ do non ama le sigarette, ma precisa di avere accettato l'incarico «non per motivi ideologici, ma solo professionali». Dietro una contesa che dovrà accertare se l'ordinanza è viziata da «eccesso di potere» e da «incompetenza e violazione della legge», i due professori di diritto riprenderanno le ostilità già manifestate pubblicamente, anche se in punta di fioretto, sulla gestione della Cassa di Risparmio, tranquillo feudo della de, ultimamente travolto dalle polemiche del rettore. Roversi Monaco è stato tra l'altro il grande contestatore dell'alleanza tra Bologna e la Cassa di Verona (poi sfumata) di cui Sacchi Morsiani era lo sponsor. Di ben altro tenore l'oggetto della nuova contesa. I divieti al fumo nei luoghi pubblici saranno sospesi? Si ritornerà a fumare nelle corsie degli ospedali, nelle scuole, nelle biblioteche e negli uffici aperti al pubblico? Di fronte a questo rischio, l'amministrazione comunale ha varato due slogan: «Per favore non mandate in fumo quest'aria» e «Per favore non mandate in fumo il mio lavoro». Sono stampati in centomila etichette adesive distribuite in tutta la città. «E' la nostra esortazione ai giudici», commenta Moruzzi. Frattanto, prosegue la campagna di prevenzione sanitaria dei 54 medici iscritti alla Società generale di medicina italiana che contatteranno 60 mila pazienti. Obiettivo: aiutare chi vuole smettere di fumare e da solo non ce la fa. Ma soprattutto insegnare a chi fuma e vuole continuare a farlo maggiore rispetto per chi questo diritto non lo vuole esercitare. Marisa Ostolani Fabio Roversi Monaco, rettore di Bologna, e, sotto, Gianguido Sacchi Morsiani, si sfidano davanti al Tar sul fumo