ERA GAY?

ERA GAY? ERA GAY? Forse sì forse no OME vi piace: l'identità sessuale di Shakespeare consideratela come vi piace. Ma tenete presente che non potete definirlo omosessuale tout court: nella promiscuità dell'epoca elisabettiana non esistevano definizioni del genere. Se due giovani maschi provavano attrazione reciproca e avevano rapporti sessuali, ciò era (tacitamente) accettato. Questa la risposta che Alan Sinfield, insegnante di letteratura inglese all'Università del Sussex, dà sul quotidiano inglese The Guardian ai gay militanti che intendono appro- priarsi del Bardo. Tra i tanti tentativi di fare di Shakespeare un. vessillifero dell'orgoglio omosessuale, c'è quello, recente, di Tim Luscombe, regista della London Gay Theatre Company, che ha messo in scena un Amleto innamorato di Orazio. Molto rumore per nulla: per quanto partigiana possa essere la sua lettura della tragedia, Luscombe è il primo a riconoscere che non è possibile classificare il più poderoso monumento della letteratura inglese né come «etero» né come «omo». E' dagli Anni Sessanta che il movimento gay considera Shakespeare «uno dei suoi». E' dagli Anni Quaranta che critici e storici della letteratura si affannano a negare le ambiguità sessuali dei Sonetti. Studiosi più smaliziati hanno or ora fatto luce sul probabile destinatario dei componimenti medesimi: il'duca di Southampton. Il biografo shakespeariano Garry O'Connor ricama sulla natura «arrogante e insieme schiva» del duca, lasciando intuire che la sua natura «intensamente femminile» avesse un forte ascendente sul poeta. Non dimentichiamo però, avverte Alan Sinfield, che il grande Shakespeare ha sempre descritto l'amicizia a tinte infiammate) con accenti passionali che oggi suscitano qualche «sospetto»; senza contare che le parti femminili delle sue opere erano tutte, indistintamente, interpretate da attori maschi. Conclusione: il Bardo non era «un radicale» in senso sessuale. Nel senso che non stava da una parte sola; ma senza imbarazzi. Parla a tutti noi, allora come oggi, [m. c. b.l

Persone citate: Alan Sinfield, Garry O'connor, London, Shakespeare

Luoghi citati: Ome