Suicida a 16 anni: «La vita è noia» di O. R.
Suicida a 16 anni: «La vita è noia» Milano, ultimi messaggi a famiglie e amiche, poi respira i gas dell'auto Suicida a 16 anni: «La vita è noia» Ha registrato su un nastro il suo testamento MILANO. «La vita è sempre uguale, monotona, sono stanco, non ce l'ho con nessuno, addio»: aveva 16 anni, si è ucciso per questo. Non trovava nessuna ragione per continuare a vivere. Simone S. abitava in una villetta a Rodano, una decina di chilometri da Milano, con i genitori e un fratello di 21 anni. Il suo messaggio l'ha inciso su un nastro magnetico, durante la notte fra sabato e domenica, nella sua camera. Poi ha cercato delle buste. In alcune ha inserito sue fotografie da bambino e fogli di quaderno destinati ai genitori e al fratello, le ha chiuse e ha scritto i loro nomi; in altre ha raccolto alcune lettere che in questo periodo.gli aveva mandato un'amica, le ha chiuse e ha scritto il nome della ragazza. Quindi ha preso le chiavi della macchina del padre, ò uscito con in mano le buste e il nastro e si è diretto verso il giardino; dove si è procurato un tubo di gomma. In casa, dormivano tutti. Si è diretto verso l'autorimessa, ha aperto l'automobile, ha appoggiato sui sedili il suo «testamento» e il tubo, ha avviato la vettura e ha raggiunto una strada poco distante, in aperta campagna. E' sceso, con il tubo di gomma ha collegato lo scappamento della vettura con l'abitacolo, ha acceso il motore e ha aspettalo che i gas di scarico lo avvelenassero. Lo ha trovato, la mattina, un anziano contadino che percorreva quel viottolo per andare a messa. Era appena spirato. I messaggi incisi sono 3: uno ai genitori e al fratello, gli altri a sue coetanee, una cara amica e un'altra ragazza con la quale c'era forse qualcosa di più che un'amicizia. Adesso tutti si interrogano sulle ragioni del gesto, non riuscendo però a tro¬ varne altre al di fuori di quelle che lui stesso ha scritto: «La vita è sempre uguale, monotona, sono stanco...». A scuola, terzo corso di un istituto milanese per geometri, Simone andava abbastanza bene; i rapporti con i familiari erano abbastanza affettuosi, a parte le inevitabili sgridate magari per qualche brutto voto; le relazioni con i coetanei, gli amici, erano abbastanza buone: i soliti bar dove andare tutti insieme per mangiare una pizza, locali dove andare a ballare soprattutto di sabato, quando la mattina dopo si può dormire; il primo amore scorreva abbastanza tranquillo, anche lei studia, è una coetanea che conosceva da tempo. Fra i centri dell'hinterland milanese, Rodano è fra i più vivibili; nessun degrado, niente droghe pesanti. Né, d'altra parte, ci sono sospetti di droga su Simone o su altri ragazzi. [o. r.]
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