Casa Mussolini vendesi, per 7 miliardi

Casa Mussolini vendesi, per 7 miliardi Inserzione sul «New York Times» del misterioso proprietario: era stata ceduta dai Feltrinelli dopo la morte di Giangiacomo Casa Mussolini vendesi, per 7 miliardi In offerta la villa abitata durante i giórni di Salò MILANO. Sarà un magnate texano del petrolio, uno sceicco saudita o un dragone della finanza di Hong Kong a passare le prossime vacanze a Villa Feltrinelli, l'ultima residenza che Benito Mussolini condivise con donna Rachele e qualche fedelissimo durante la Repubblica di Salò? Il palazzo ottocentesco di Gargnano, con le spalle protette dalla collina e la gradinata d'ingresso che arriva quasi a bagnarsi nelle acque del Lago di Garda, è in vendita. Ma, a quanto pare, non sono graditi acquirenti italiani. L'annuncio è apparso domenica scorsa sul supplemento domenicale illustrato del «New York Times». Annegato in mezzo a decine e decine di inserzioni che proponevano «Residenze super-lusso» a Manhattan, «Rustici» nel Maine «con vista sull'oceano» o fattorie da milioni di dollari con latifondi annessi nel- Connecticut, quel riquadro con la parola «duce» nel titolino ha ' subito calamitato l'attenzione di potenziali acquirenti o di semplici curiosi. La Italian Industries association, la società di consulenza di Washington incaricata di trattare l'affare per conto dell'attuale misterioso proprietario della villa, ha già fissato una decina di appuntamenti per concordare la vendita. Contemporaneamente all'offerta apparsa sul giornale statunitense, simili inserzioni sono state fatte sui principali quotidiani dell'Arabia Saudita, del Kuwait e di Hong Kong. La palazzina dove Mussolini passò gli ultimi mesi della sua vita «prigioniero» dei tedeschi, angosciato dalle scenate di gelosia di Rachele e lacerato dai dolori causati dall'ulcera costa 5 milioni e 900 mila dollari (circa sette miliardi di lire). Per gli americani si tratta «di una villa sul lago a metà strada tra Milano e Venezia, a un passo dal confine svizzero, capace di garantire privacy totale al suo acquirente grazie agli oltre due ettari di scenografici giardini». Porta in dote il letto dove «ha dormito il duce» ed è completa di bunker anti-aereo. Solo per questo è già oggetto delle curiosità degli accaniti collezionisti americani e giapponesi. Ma per un italiano ha ben altro significato: è il triste ricordo dell'occupazione tedesca, di una guerra civile, di milioni di morti. Fu requisita ai Feltrinelli do- po il 10 ottobre del '43. Da 15 giorni Mussolini era tornato in Italia, dopo essere stato liberato dai tedeschi dalla «prigione più alta del mondo», Campo Imperatore sul Gran Sasso. Poche firme di nomina a Rocca delle Caminate per raffazzonare una repubblica, e poi il trasferimento a Salò. La villa fu recuperata, assieme ad altre, all'ultimo minuto perché il duce si rifiutò di assecondare i progetti di Berlino: i suoi aiutanti e collaboratori avrebbero dovuto sistemarsi in una fila di vagoni-letto fermi in stazione. Ma Mussolini puntò i piedi e ai «governanti fantoccio» del nascente Stato fu almeno garantito un tetto vero. Così l'ex duce del fascismo prese possesso di quei 2500 metri quadrati abitabili. Le stanze sono ventisei: sedici camere da letto, otto bagni, tre salotti, due studi, la sala da biliardo e un grande salone da pranzo. L'originale villa ottocentesca venne mutilata di un torrione che avrebbe potuto attirare l'attenzione degli aerei alleati. E fu aggiunto il bunker. L'annuncio del «New, York Times» precisa che tutte le stanze, ora in vendita, sono completamente arredate con arazzi e mobili d'antiquariato, molti dei quali schedati, per il loro interesse artistico, dal ministero per i Beni Culturali. Tra quegli arredi, Mussolini allestì, in un primo tempo, il suo ufficio. Ma cambiò presto idea. Le strazianti scenate di gelosia di Rachele lo convinsero a trasferire le sue carte a.Villa Orsoline. Le uscite «per lavoro» gli consentivano di incontrare Claretta Petacci, alloggiata dai tedeschi - che l'avevano liberata dalle carceri di Novara dove era stata rinchiusa per ordine di Badoglio - a villa Fiordaliso, sul lungolago vicino a Gardone, poco distante dal Vittoriale di D'Annunzio. Mussolini l'andava a trovare di sera» in un torrione in fondo al giardino, dove avevano ricavato per loro una stanza: «segreta» ma sempre ben tenuta d'occhio dai tedeschi. Dopo la caduta della Repub- blica di Salò, la villa tornò ai vecchi proprietari. Fu messa in vendita da Inghe Feltrinelli, per questioni ereditarie, dopo la morte dell'editore Giangiacomo sotto il traliccio di Segrate. I nuovi acquirenti hanno sempre voluto mantenere l'anonimato e non hanno smentito questa scelta nemmeno il giorno in cui hanno deciso di disfarsene. Hanno lasciato mano libera al loro consulente, limitandosi a tracciare l'identikit del potenziale acquirente: «La villa è ideale come sede di un'organizL zazione senza fini di lucro, per una università o un centro studi, o una clinica privata». Probabilmente, nemmeno loro si sono mai sentiti padroni di una villa troppo carica di storia. Come Mussolini, del resto, che la cosiderò alla stregua dei tanti alloggi scelti per lui dal generale Badoglio dopo la caduta del fascismo. «... E' seduto davanti alla scrivania (dello studio di Villa Feltrinelli, ndr), su una piccola poltrona di cuoio scuro bassa - scriveva nelle sue memorie Giovanni Dolfin, l'ultimo segretario del duce -. Adiacente, la sua camera da letto: scorgo, dalla porta aperta, il letto, alto, sormontato da una specie di baldacchino di pessimo gusto con delle colonnine nere, lucide, a larghe spirali elicoidali. Ha un qualcosa di funereo. Lo aborre, considera questa residenza provvisoria, non vuole mutamenti costosi». Quel letto di «cattivo gusto» e quella malinconia di Benito Mussolini, ora sono in vendita. Pier Luigi Vercesi Requisita dai tedeschi per il duce e Rachele Ha ventisei stanze e un bunker anti-aereo e a' a k j a e, a o. a e j ni a1 e o li "i fife ■ »'"• - -•' • lm 'l'Tir • L'inserzione apparsa' domenica scorsa sul «New York j Times». Nella foto grande, Villa Feltrinelli a Gargnano. A sinistra, una delle ultime j foto di Mussolini nel parco e, a1 destra, l'editore Giangiacomo Feltrinelli