In carcere tutto esaurito di D. Dan.

In carcere tutto esaurito Situazione ad un punto critico, i detenuti sono più di 35 mila In carcere tutto esaurito Nelle celle sovraffollate oltre ventimila imputati in attesa di giudizio Salito anche il numero degli stranieri, allarme per la diffusione dell'Aids ROMA.Nelle carceri italiane si è ormai quasi al «tutto esaurito»: al 31 dicembre '91 erano detenute 35.485 persone, con un aumento di 35,7 punti percentuali rispetto all'anno prima. I più recenti dati Istat confermano, inoltre, che «la criminalità è maschio»: il 94,7 per cento dei carcerati, ovvero 33.602, risulta di sesso maschile. Le donne dietro le sbarre sono appena il 5,3%, pari a 1883 detenute. Poco più della metà (20.113) della popolazione carceraria si trova in prigione perché ancora «in attesa di giudizio». Condizione che ha registrato un incremento del 44,6% rispetto al dicembre '90. Gli altri carcerati risultano privati della libertà per effetto di condanna (39,8 per cento) oppure perché sottoposti a misure di sicurezza (3,5%). E' salito anche il numero degli stranieri in cella: alla fine del dicembre '91 risultavano 5365, pari al 15,1% del totale. Il flusso di entrata nelle prigioni ha riguardato, l'anno scorso, 166.615 cittadini (80.234 entrati dallo stato di libertà e 86.381 entrati non dallo stato di libertà). Quanto ai motivi della carcerazione, le persone entrate per essere state fermate o arrestate in flagranza di reato o per custodia cautelare costituiscono l'88,7 per cento del totale (71.141 persone); a debita distanza (8766, corrispondenti al 10,9 per cento) si collocano quelle per espiazione della pena; infine, sono 327 (0,4 per cento del totale) i detenuti entrati per «misure di sicurezza». • Vediamo come si presenta, invece, il quadro delle uscite: nel '91 hanno lasciato istituti di prevenzione e pena 157.280 persone. Gli usciti in libertà risultavano il 9,4 per cento in più rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente. Anche di tale flusso, la parte prevalente era di sesso maschile (59.158 persone). Le detenute erano 4497. Le motivazioni più significative per il ritorno in libertà hanno riguardato: 16.780 (26,4 per cento) per revoca della custodia cautelare; 15.305 (24 per cento) per fine della pena; 7360 (11,8 per cento) per sospensione condizionale della pena; 3613 (5,5 per cento) per amnisti3 ed indulto; 3458 (5,4 per cento) per mancata convalida del fermo o dell'arresto. Il sovraffollamento nelle carceri italiane è stato più volte sottolineato dal responsabile del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Nicolò Amato che, pur collegando l'incremento di arresti con una maggiore incisività delle forze dell'ordine, ha continuato a denunciare la carenza delle strutture carcerarie e la mancanza di fondi per nuovi edifici e ristrutturazioni. Per non parlare dei rischi che derivano da una coabitazione forzata sempre più stretta, il più grave dei quali riguarda la detenzione dei moltissimi carcerati tossicodipendenti sieropositivi e la diffusione dell'Aids. [d. dan.]

Persone citate: Nicolò Amato

Luoghi citati: Roma