Il Papa da Redipuglia «Basta con la guerra»

Il Papa da Redipuglia «Basta con la guerra» Concluso il viaggio in Friuli-Venezia Giulia Il Papa da Redipuglia «Basta con la guerra» REDIPUGLIA DAL NOSTRO INVIATO Mai più la guerra, grida il Papa a Redipuglia, tomba per più di centomila caduti dove rende «omaggio alla patria italiana» e completa il suo viaggio in FriuliVenezia Giulia. La giornata pontificia ieri si è iniziata a Gemona, la «capitale del terremoto» del 6 maggio 1976, ricostruita quasi al 100%. E subito è scoppiato un altro di quei piccoli «gialli» di cui è stata ricca questa visita. Un'agenzia di stampa metteva tutti in allarme: il Papa chiede «una ricostruzione anche morale». Una strigliata al mondo politico, all'universo dei partiti? Un attacco al sistema delle tangenti, un riferimento a Tognoli e Pillitteri? Poi il mistero si chiarisce: Giovanni Paolo n in realtà esor¬ ta a una «rinascita spirituale» in senso cristiano della regione, molto secolarizzata. Poi Redipuglia, di fronte al ministro della Difesa e agli alti gradi militari. Qui sono sepolti quarantamila soldati italiani identificati, e oltre sessantamila senza nome; qui stanno giungendo, dalla Germania Orientale e soprattutto dalle Repubbliche ex-sovietiche i resti degli italiani caduti senza nome nella campagna di Russia. Un luogo denso di dramma. La visita del Papa era fortemente voluta dagli alti gradi e dall'ordinario militare, mons. Marra; forse meno dai vescovi della regione, vicini al movimento «Costruttori di pace», esponenti del pacifismo cattolico. «Di fronte a questo maestoso sacrario, il più grande d'Italia - ha detto il Papa - sento in me una profonda com¬ mozione, ricordando il sacrificio di migliaia di giovani, e le sofferenze causate dalla guerra». Qualche minuto di silenzioso raccoglimento, poi le parole: «Inginocchiandomi dinanzi a questo altare - ha detto - che commemora il sacrificio generoso di tante vite umane, desiderio rendere omaggio alla Patria italiana, per la quale questi giovani sono caduti in battaglia». Ha poi ricordato il vicino cimitero austro-ungarico di Fogliano, «tutti i luoghi del mondo che raccolgono i caduti di tutte le guerre». Da quel luogo di morte Giovanni Paolo II ha lanciato «un pressante invito alla pace: pace per la vostra terra, pace per la diletta Nazione italiana, pace per l'Europa ed il mondo intero». Marco Tosarti Un appello alla ricostruzione «anche morale» della regione Giovanni Paolo II ieri tra la folla in piazza del Comune ad Udine

Persone citate: Fogliano, Giovanni Paolo, Giovanni Paolo Ii, Marra, Pillitteri, Tognoli

Luoghi citati: Europa, Friuli, Gemona, Germania Orientale, Italia, Russia, Udine, Venezia Giulia