Valzer degli incompetenti

Valzer degli incompetenti Concorsi in Regione senza badare ai profili professionali Valzer degli incompetenti Dopo 10 anni riaperte le assunzioni Il sindacato: mansioni non adeguate Dopo circa dieci anni la Regione riapre le assunzioni, ma è subito polemica. Sbotta il sindacato: «Per forza, laureati in lettere finiscono alla sanità, mentre a compilare i mandati di pagamento in ragioneria viene assegnata una bibliotecaria. Sono cose da Terzo Mondo». Un biologo con una buona esperienza nel settore agrario ha scritto alla Cgil: «Sono finito all'Ecologia, ma lì hanno bisogno di un ingegnere». Com'è andata? «Deportato a una scrivania a leggere inutili carte». Non basta. Sostiene Mirko Pia, delegato Cgil: «C'è una tale disorganizzazione che perfino i tecnici, architetti e ingegneri, sono rimasti inattivi per giorni, talvolta settimane, "dimenticati" negli uffici prima di ricevere istruzioni e cominciare a lavorare». E per molti di loro le difficoltà sono proseguite dopo i primi, comprensibili disguidi: «Si sono ignorate le specializzazioni». L'assessore al Personale Emilia Bergoglio ascolta le accuse e ribatte: «Condividiamo con il sindacato molte responsabilità». Non risparmia una frecciata ai dirigenti che si sono lasciati cogliere impreparati dai nuovi arrivi: «Abbiamo avvisato tutti lo scorso settembre, poi abbiamo inviato una circolare di sollecito. Forse qualcuno dimentica di leggere la posta». Poi una premessa: «C'è almeno un aspetto positivo che tutti sembrano dimenticare. La Regione assume personale, e aggrava il proprio bilancio, in un periodo di crisi, quando i privati licenziano e gli altri enti pubblici hanno difficoltà a garantire il tour-over». La pianta organica, risalente all'83 con qualche successivo aggiustamento, prevede 3500 dipendenti: in forza sono meno di 3 mila. Il sindacato: «Nell'89 si è concordato con l'allora assessore Brizio di definire una volta per tutte, prima di espletare nuovi concorsi, l'organico dei 65 settori e, cosa assai più importante, il profilo professionale degli addetti». Eppure la Regione ha sempre assunto badando esclusivamente alla qualifica. «Il sindacato ha ragione», replica l'assessore Bergoglio. Aggiunge: «Ma allora, perché ha dato il proprio consenso al bando del gennaio '90, chiedendo anzi di ampliarlo a titoli di studio che alla Regione non servono?». Il risultato è che dei 78 dirigenti e funzionari amministrativi neo assunti, 44 sono laureati in lettere, lingue, pedagogia e psicologia, «e sono quegli stessi che vengono contestati». «Purtroppo, subentrando nell'incarico di assessore, non ho potuto fare altro che gestire quanto era già stato deciso». Nel '91 un nuovo accordo che ricalca il precedente. Però alla Regione occorrono «veri» amministrativi. Si pensa dunque di bandire un nuovo concorso per cento laureati al settimo livello, aperto anche ai dipendenti diplomati con anzianità di ruolo. Apriti cielo. «Non se ne parla neppure - minaccia il sindacato a meno che non sia riservato ai soli dipendenti come avanzamento di carriera». Ghiotta occasione per 180 candidati. L'assessore accetta il braccio di ferro, ribatte: «Abbiamo commissionato uno studio a consulenti esterni, l'organico complessivo è definito, conosciamo i profili professionali necessari. Dovremo discuterne con il sindacato, tenendo presente che, secondo i nostri calcoli, i posti in organico sarebbero molti di più». E il concorso? «Sarà aperto agli "esterni", con tanto di quiz elettronico di sbarramento e prova scritta, per garantire la massima serietà». Carlo Novara Ma agli assessorati servono impiegati amministrativi L'assessore Bergoglio annuncia nuovi concorsi con il quiz di sbarramento e la prova scritta «per la massima serietà»

Persone citate: Bergoglio, Brizio, Carlo Novara, Emilia Bergoglio