Studenti né damerini né selvaggi di Oreste Del Buono

Studenti né damerini né selvaggi Studenti né damerini né selvaggi Egregio signor Del Buono, sono un'insegnante di scuola media inferiore e ritorno da una gita scolastica a Firenze. Vorrei esprimere il mio disappunto per come alcune scolaresche vengono trattate senza alcuna comprensione per la loro naturale esuberanza e nonostante la buona volontà e gli sforzi di molti ragazzi. Non tutte le classi sono orde di barbari che urlano, sporcano, spaccano, guidate da insegnanti improduttivi e fannulloni a spasso gratis e con sostanziose trasferte (?!)... Lucrezia Colantuono, Torino GENTILE signora Colantuono, pubblico questa sua lettera con qualche ritardo perché con ritardo rispetto alla data di spedizione l'ho ricevuta e anche perché ho cercato di capire cosa stesse avvenendo tra governo e scuola, se ci fosse sciopero o no. Ma non voglio che la sua lettera invecchi troppo dato che tratta di un tema interessante. Riassumo le disavventure in cui è incorsa la vostra gita scolastica. Avete scelto il treno, seguendo l'invito del ministero, e, ovviamente, mal ve n'è incolto perché non tutti i viaggiatori hanno gradito l'allegra eccitazione di tanta gioventù e lei e gli altri accompagnatori siete stati seccamente invitati a zittire trenta ragazzini per cinque ore di viaggio. Finalmente giunti in albergo, un'arcigna padrona di casa non vi ha concesso l'ingresso prima di aver- Studné damné se enti merini vaggi vi invitato a non saltare sui letti, non allagare le camere, non provocare incendi, non rompere porte o accessori del bagno. «I ragazzi sono stati bravi», lei assicura, «a letto prima delle 22 e alcuni, intimoriti, si sono persino rifatti i letti, ma non è servito; un mio allievo è stato coperto di insulti e bestemmie dal padrone della pensione per aver percorso un tratto del corridoio correndo. Io, educatrice attenta e tutt'altro che permissiva, ho dovuto subire allibita perché il tutto non degenerasse in uno squallido alterco. Ma chi ospita una scolaresca si aspetta dei compunti damerini con il self-control di un gentleman?». Gentile signora Colantuono, capisco il suo cruccio. Ma queste son scene che andranno infittendosi più ci si avvicina al 2000 e i vecchi aumentano a dismisura, sopravvivendo stentamente e rabbiosamente nel disinteresse generale e perdendo sempre più la forza della tolleranza. Purtroppo i ragazzi non sono tutti così beneducati come i partecipanti alla vostra gita scolastica. Tutt'altro. La società contemporanea pare fatta apposta per aumentare il tasso dell'intolleranza tra le generazioni. Ma lei non desista, per carità, non desista dall'operare dalla parte giusta. Oreste del Buono

Persone citate: Colantuono, Del Buono, Gentile Signora Colantuono, Lucrezia Colantuono

Luoghi citati: Firenze, Torino