Mister Eltsin battuto 1-0

Mister Eltsin battuto 1-0 Mister Eltsin battuto 1-0 Un Primo Maggio calcistico a Mosca MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' 'stata ih'Primo Màggio più eclettico mai vissuto dalla capitale russa. Il corteo di 15 mila comunisti ortodossi ha dovuto dividere la piazza Rossa con pagliacci, eroi dei cartoni animati, musica jazz, fuochi d'artificio e pubblicità occidentali. Un'immensa festa per tutti, dai sindacalisti annaffiati di birra a prezzo stracciato agli amanti del calcio, che hanno potuto assistere a due partite uniche, quella tra cantanti italiani e russi, perduta dai nostri per 3 a 1, e quella del municipio di Mosca contro il governo russo, sconfitto per uno a zero malgrado l'allenatore d'eccezione: Boris Eltsin. I nostalgici dell'impero comunista hanno sfilato per il centro della città, tra un mare di bandiere rosse, fino alla piazza Rossa. Su uno striscione qualche bontempone aveva scritto «lunga vita a Eltsin, che in poco tem- Eo ha lasciato il popolo senza cio e senza mutande». Ma il popolo, malgrado le difficoltà della crisi economica, ha preferito ignorare la politica e, una volta tanto, divertirsi in santa pace. Un cordone di polizia ha diviso così i comunisti dalla folla che si accalcava sulla piazza del Maneggio, dove era in corso una festa offerta dal municipio a mi¬ gliaia di orfani venuti da tutta la Russia. Al posto degli enormi ritratti di Lenin, Marx ed Engels, sulla parete dei grandi magazzini Guru spiccava un cartello che invitava a passare le vacanze alle isole Canarie: «323 giorni di sole all'anno». Mentre gli oratori incitavano allo sciopero, chiedevano le dimissioni di Eltsin, pretendevano la liberazione dei golpisti incarcerati, poche decine di metri più in là migliaia di bambini urlanti accoglievano eccitatissimi centinaia di attori dell'Unione teatrale, travestiti da orsi, da pagliacci, da eroi dei cartoni animati russi. Il sacerdote stalinista Viktor Pichuzhkin, accusando il governo di Eltsin di essersi venduto «all'imperialismo Usa», ha minacciato un prossimo terremoto «punitivo» in America. Ma neanche lui è riuscito ad accendere gli animi. Dopo pochi minuti il tempo a disposizione dei comunisti era finito, e la piazza è stata immediatamente riconquistata da attori, musicisti e famiglie a passeggio. Così, mentre i giovanissimi militari del Cremlino eseguivano marzialmente il cambio della guardia al mausoleo dove ancora riposa la salma di Lenin, dagli altoparlanti è partito un jazz sfrenato, e dalla cattedrale di San Basilio sono spuntati decine di attori travestiti da personaggi storici, o vestiti delle antiche uniformi zariste. La festa è durata fino a notte, con una discoteca organizzata proprio nel mezzo della piazza del Maneggio. Ma alcune migliaia di persone si erano già trasferite allo stadio olimpico di Luzhniki, dove la nazionale cantanti italiani, guidata da capitan Mogol, è scesa in campo contro le rock star russe. I più attivi in campo sono stati Gianni Morandi e Eros Ramazzotti, che ha segnato l'unica rete italiana. Ma i nostri hanno potuto poco contro Belikov, una stella del palcoscenico che prima di iniziare a cantare giocava in serie A con la «Lokomotiv». Belikov ha segnato tre gol, assicurando la vittoria ai russi. «Non importa, la partita era una scusa», ha detto Morandi, negando di essere un «nostalgico» del vecchio potere sovietico. La partita più sensazionale, però, è stata giocata ieri dalla squadra del governo, allenata da Eltsin (arrivato in panchina a passo di corsa) e capitanata dal suo braccio destro Burbulis, e da quella del municipio di Mosca, allenata dal sindaco Popov e guidata dal suo vice Luzhkov. «Il Congresso dei deputati non ci ha permesso di prepararci bene», ha detto la «mente» della riforma economica, Egor Gajdar, rimasto prudentemente in panchina. Il governo, infatti, ha perso uno a zero. Ma il ministro degli Esteri, sorridendo sportivamente, ha concluso: «La partita politica la vincerà a fine anno una squadra riformista». Buona fortuna. Fabio Squillante

Luoghi citati: America, Mosca, Russia, San Basilio