Commercianti in trincea «No all'aumento Iciap L'assessore si dimetta» di Giuseppe De Maria

Commercianti in trincea «No all'aumento Iciap L'assessore si dimetta» Assemblea della Consulta delle vie Commercianti in trincea «No all'aumento Iciap L'assessore si dimetta» I commercianti della «Consulta delle vie», circa 7 mila aziende, dicono un deciso «no» all'aumento del 15 per cento dell'Iciap, l'imposta comunale sulle imprese, arti e professioni, deciso all'improvviso dalla giunta. Invitano i propri soci a non pagare, come alcuni hanno già fatto da anni, esortano artigiani e professionisti a comportarsi allo stesso modo e chiedono le dimissioni dell'assessore al Commercio, Furnari: «Se non prende una posizione netta, se ne vada». Lamentano che le loro associazioni di categoria (Ascom e Confcommercio) «vanno avanti da anni senza concludere nulla». E minacciano di abbandonarle. Questa la sintesi di un'accesa assemblea della «Consulta delle vie», convocata all'improvviso, telefonicamente, alle 22 di ieri dal presidente Giuseppe De Maria. Le associazioni più vive del commercio si sono mosse soprattutto perché si sono sentite beffate dalla decisione della giunta, all'indomani dello sforzo compiuto in occasione del Salone dell'auto per mantenere i negozi aperti e vivacizzare la città anche nei giorni festivi. «Rivedere, revocare e trattare», chiedono i commercianti, che non digeriscono l'imposizione del 15 per cento in più dell'Iciap per coprire i buchi (vedi bollette telefoniche d'oro) «dovuti - dice De Maria - alla cattiva gestione del denaro pubblico e alla spregiudicatezza nel ricorrere alle risorse dei contribuenti, in particolare i più piccoli, pei* rimediare alle proprie incapacità». Peggio ancora perché la giunta, e in particolare l'attuale sindaco, non ha mantenuto nessuno degli impegni assunti negli scorsi mesi con il commercio. «La signora Cattaneo 18 mesi fa pro¬ mise che in tre mesi ci avrebbe dato il nuovo piano del traffico», lamenta il rappresentante dell'Oasi Valentino. Qualcuno ricorda che il commercio è in crisi (5000 esercizi hanno chiuso in 10 anni) ma è l'unico a non fruire di ammortizzatori sociali: «Ce l'hanno persino i contrabbandieri, adesso, dopo la decisione di Formica di assumerli». La rappresentante di via Garibaldi: «Non siamo presi in considerazione in Comune, solo presi in giro». Ma è anche l'Ascom il bersaglio delle critiche: la si considera imbelle, lenta, impastoiata dalla burocrazia, poco pronta alla difesa degli associati. La protesta ha stampo se non connotazioni politiche leghiste: «Siamo la "Lega" dei commercianti», sfugge a uno. Ma viene subito zittito: «Protestanti perché tartassati, non leghisti». Gianni Bisìo li presidente Giuseppe De Maria

Persone citate: Cattaneo, De Maria, Formica, Giuseppe De Maria