Tokyo, New York, la City I'Eni vuole fare il pieno di R. Ipp.

Tokyo, New York, la City I'Eni vuole fare il pieno Cagliari (con 1081 miliardi di utili) guarda alle Borse Tokyo, New York, la City I'Eni vuole fare il pieno ROMA. Felici e con tanti soldi. L'Eni guadagna. E crescono le ambizioni: «Noi lavoriamo per trasformare il nostro gruppo in una delle prime majors energetiche mondiali», dice il presidente Gabriele Cagliari. E aggiunge: «Il gruppo Eni è stato la più straordinaria storia di successo dell'economia italiana». Grazie al petrolio e al metano il 1991 ha portato in casa Eni utili per 1081 miliardi. La cifra è elevata, ma pari alla metà del 1990. Fesa la difficile congiuntura mondiale e ancora di più pesano i guai di due settori che arrancano malamente: Enichem (chimica) e Samim (materie prime). Con gli utili crescono gli investimenti. E' importante, essendoci l'dntenzione di chiamare i capitali privati a condividere i programmi di sviluppo del gruppo e ad investire sul nostro futuro». A giugno l'Eni deciderà di portare in Borsa l'Agip e la Snam. Il debutto al listino (Milano, Londra, Tokyo e New York) avverrà tra settembre e ottobre. Quattro banche straniere (Paribas, Goldman Sachs, Swiss e Lazard) hanno effettuato le perìzie. «Primi sottoscrittori sono sicuramente i nostri dipendenti» aggiunge Cagliari. L'Eni ha collezionato in tre anni utili per oltre 4500 miliardi e nel 1991 ha portato i ricavi a 50.883 miliardi: può tranquillamente essere trasformato in società per azioni. Entro domani la giunta dell'ente invierà le relative proposte al governo. Cagliari vede il processo verso la spa «una grande opportunità», ma al governo ricorderà i problemi legati ad alcune funzioni pubbliche dell'Eni. L'ente corre verso nuovi tra¬ guardi, ma la chimica non tira. C'è una «terribile congiuntura», ma Cagliari riconosce che serve una «forte ristrutturazione, problema che ci trasciniamo da anni». Ci sono «resistenze sociosindacali veramente difficili da superare». A questa situazione si aggiunge l'oscura vicenda del tubo d'oro della società controllata Enichem Anic (è il collegamento, costato più del doppio del previsto, tra Ferrara e Ravenna per fornire di etilene un impianto). Cagliari assicura che l'Eni «non ha finito l'esame della vicenda». Ma condivide l'esito dell'inchiesta dell'Enichem che ha portato al siluramento del presidente dell'Anic Domenico Palmieri: «L'azienda ritiene di aver identificato delle posizioni che è meglio tener distinte dalla gestione», [r. ipp.]

Persone citate: Anic, Domenico Palmieri, Gabriele Cagliari, Lazard