Più stranieri nella Sip di C. Roc.

Più stranieri nella Sip Pascale archivia un anno d'oro e chiede «certezze» tariffarie Più stranieri nella Sip Cresce la quota dei privati, in mani estere il 12,5% del capitale ordinario Prestito da mille miliardi per i dipendenti, salgono l'utile e il dividendo TORINO. Archiviato un '91 d'oro (con un fatturato che ha sfiorato i 19.500 miliardi e l'utile netto balzato a 486) Ernesto Pascale non vuole perdere tempo. E ieri, alla sua prima assemblea in veste di presidente Sip, ha ricordato agli azionisti e al Palazzo che anche il '92 sta andando bene, ma i risultati finali sono legati alla rapida . applicazione del «price cap» (un vero e proprio «contratto di programma»), che non è una formula magica, ma una sorta di scala mobile tariffaria, legata al tasso di inflazione programmato, già applicata in vari Paesi europei, dalla Gran Bretagna alla Francia. Solo! così, ha spiegato Pascale, la Sip potrà programmare i propri investimenti (che Sip ritiene viag-1 gino sull'onda degli 11 mila miliardi l'anno) e garantire recuperi di efficienza e qualità. Insomma uno scambio sociale, indispensabile non solo per «vincere la sfida» delle telecomunicazioni, ma anche per riequilibrare il bilancio. La Sip, ha spiegato Pascale, anche se va a gonfie vele, ha un «utile insufficiente nei confronti degli altri gestori internazionali, rispetto al giro d'affari, così come più bassi sono i tassi di autofinanziamento,; rispetto al fabbisogno finanziario». ! L'assemblea di ieri, oltre ad avere approvato il bilancio '91 (l'utile netto, cresciuto del 21% rispetto al '90, ha consentito la distribuzione di un dividendo maggiorare: 75 lire per le azioni ordinarie e 95 lire per le risparmio) ha anche varato l'emissione di un prestito obbligazionario a tasso variabile «riservato al personale in attività di servizio ed in quiescenza», sino a un importo di 1000 miliardi di lire. Pascale ha anche fornito una mappa dell'azionariato. Oggi la Sip ha 72 mila azionisti (15.607 sono dipendenti), il 12,5% delle azioni ordinarie è-in mani straniere. L'elenco dei soci è aperto dalla Stet (59,97%) seguita da Mediobanca (2,12). Poi vengono la Prudential Portfolio Managers Ltd (2,5), Banca d'Italia (1,57), Imigest (1,57), la Chase Manhattan Bank (1,26), la Phildrew Nominees ltd (1,20), la Bank of Scotland (0,78). Pascale, smentendo voci di Borsa, ha anche precisato che la quota di controllo Stet, in base alla convenzione con Stato, non potrà scendere sotto il 51%, ma che già oggi il capitale complessivo della Sip (azioni con diritto di voto e azioni di risparmio) è in mano ai privati. [c. roc.]

Persone citate: Ernesto Pascale

Luoghi citati: Francia, Gran Bretagna, Torino