Micheli attacca

Micheli attacca Micheli attacca Sul bilancio Interbanca sfida il conte Auletta MILANO. Nuovo scontro, in Interbanca, tra gruppo Finarte e vertice dell'istituto. Che si è concluso con l'astensione dal voto del rapppresentante di Francesco Micheli, Pier Giusto Jaeger, il quale, dopo aver criticato la gestione, ha proposto un aumento di capitale, a sostegno di «un rinnovo di strategie e obiettivi». Astensione prevista, dal momento che da tre anni Micheli tenta di ottenere da Giovanni Auletta Armenise un ruolo attivo in Interbanca, senza successo. L'istituto controllato dalla Banca dell'Agricoltura, ma anche da Ibf (90% Finarte, 10% gruppo Montedison), la prima padrona della maggioranza del capitale ordinario, la seconda con in mano la maggioranza del capitale totale, ha chiuso un buon 1991. L'utile lordo è salito del 27% a 127 miliardi, l'utile netto del 6% a 38,3 miliardi. Questo risultato, come ha spiegato il presidente Alberto Riccardi, è stato raggiunto con un miglioramento della qualità dei crediti, una riduzione dell'incidenza delle sofferenze, scese sotto l'l%. E' cresciuta di 841 miliardi (+ 10,7%) la raccolta , che ha toccato gli 8706 miliardi, mentre l'operatività in titoli è quasi raddoppiata, da 10 a 18 mila miliardi, e i mezzi propri sono saliti a 768 miliardi. L'istituto ha inoltre diversificato le attività, iniziando ad operare nel credito immobiliare attraverso «Casainsieme», dando vita, insieme al gruppo Ligresti e Gemina, alla Premaleasing, emettendo prestiti obbligazionari con warrant per oltre 70 miliardi. Prudenzialmente, l'assemblea ha comunque destinato a riserve 27,3 miliardi, mantenendo il dividendo invariato a 800 lire per ordinarie e privilegiate. Jaeger ha tuttavia obiettato che la redditività dell'istituto, «sano e dotato di management di prim'ordine», resta inferiore alle aspettative, anche a causa «di una rete di vendita inadeguata». Ha controbattuto Riccardi che, nonostante il disimpegno dal capitale, molte banche ex azioniste hanno mantenuto l'appoggio, e altre convenzioni per raccolta e impieghi sono state stipulate con 130 nuovi istituti. Jaeger ha poi sottolineato l'urgenza di scelte strategiche più innovative, per sostenere le quali ha appunto proposto una operazione sul capitale. Egli ha infine dichiarato l'indisponibilità di Ibf ad accettare l'ipotesi di includere Interbanca in un nuovo gruppo creditizio capeggiato da Bna, ventilata recentemente da Auletta. Infine, l'assemblea ha votato a maggioranza il rinnovo del consiglio di amministrazione in scadenza, nel quale ci sono due novità. Sono usciti Henry Ergas, e Pietro Gnisci (segretario generale di Federcorisorzi), e il loro posto è stato preso da Gustavo Greco e Luigi Scotti, rispettivamente direttore centrale e vicepresidente della Banca Nazionale dell'Agricoltura, [v. s.] Francesco Micheli azionista di Interbanca

Luoghi citati: Auletta, Interbanca, Milano