«Nozze» a Roma

«Nozze» a Roma «Nozze» a Roma Banco e Santo Spirito hanno unito le forze ROMA. E' fatta. Dal primo agosto, gli sportelli del Banco di Santo Spirito e quelli del Banco di Roma lavoreranno sotto nuove insegne, quelle della Banca di Roma, tenuta a battesimo ieri dalle assemblee dei due istituti che hanno approvato la fusione per incorporazione del Banco di Roma nel Banco di Santo Spirito (il Banco di Roma ha chiuso il '91 con un utile di 137,7 miliardi; per il Santo Spirito l'utile è stato di 233,5 miliardi). Il nuovo maxi istituto che, secondo i programmi del management, disporrà a fine '92 di 1200 sportelli, sarà guidato dal presidente del Santo Spirito, Pellegrino Capaldo, dal direttore generale Cesare Geronzi e dall'amministratore delegato del Banco di Roma, Antonio Nottola, che sarà condirettore generale del nuovo istituto. Perché la fusione sia completamente operativa, tuttavia, bisognerà attendere circa 18 mesi, fino al '93. Per il momento, infatti, si è studiata una «soluzione-ponte», come l'ha definita lo stesso Capaldo per garantire in particolare la clientela da eventuali disservizi e difficoltà. Anche in Borsa, ci saranno delle novità: il titolo Banca di Roma, infatti, dovrebbe sostituire quello del Banco di Santo Spirito al listino ufficiale già dal mese borsistico di settembre. Per il momento, invece, il presidente Capaldo esclude una eventuale quotazione all'estero. «Le strategie della nuova Banca di Roma - ha aggiunto Capaldo - non si discosteranno da quelle tenute fino ad ora dal Santo Spirito. Erediteremo la partecipazione che il Banco di Roma ha in Mediobanca (7%), ma i nostri rapporti con Mediobanca sono sempre stati buoni. Adesso rimarremo vicini e collaboreremo». Quanto all'accordo che la banca dell'Iri ha con gli europartners già dal '71, e che non è mai decollato, si vagheranno le prospettive che sulla carta sembrano più interessanti. Proseguirà anche il progetto di collaborazione, sia con l'acquisizione di quote azionarie che con sinergie commerciali, con piccole banche locali e casse di risparmio. Muteranno i rapporti con l'Acri e l'Iccri? «Aspettiamo gli eventi», dice Capaldo, aggiungendo che «il problema è comune a tutte le casse di risparmio trasformate in spa». Nessuna modifica è invece prevista nell'azionariato del nuovo istituto, la Sipab (la finanziaria di controllo che fa capo con il 65% alla fondazione Cassa di Roma e per il restante 35% all'Iri) mantiene il 67,94%, l'Ente Cassa di Roma il 13,16 e l'Iri il 10,10%. L'assemblea ha anche approvato lo statuto della nuova banca. Novità di rilievo, la richiesta della Banca d'Italia di inserire all'articolo 16 un comma che prevede che un delegato dell'istituto centrale, così come per le banche di interesse nazionale, possa partecipare con funzione informativa alle riunioni del consiglio di amministrazione. Cesare Geronzi

Persone citate: Antonio Nottola, Capaldo, Cesare Geronzi, Pellegrino Capaldo

Luoghi citati: Roma