«Wilderness» all'italiana

«Wilderness» all'italiana NUOVO PARCO: VAL GRANDE «Wilderness» all'italiana Tre livelli di protezione e un «cuore» inaccessibile A70 anni dalla nascita del primo parco, il Gran Paradiso, sulle Alpi c'è una nuova area protetta, il parco nazionale «Val Grande». Quasi ai confini con la Svizzera, fra le valli Ossola, Vigezzo e Cannobina, comprende i bacini orografici del torrente S. Bernardino della Val Grande e della Val Pogallo, che poi si immette nel Lago Maggiore. Il «Wilderness». L'idea di inserire questa zona nelle aree selvagge (Wilderness) nacque nel '77 e si realizzò nell'87. L'azienda di Stato delle foreste demaniali riunì settemila ettari nei comuni di Malesco, S. Maria Maggiore, Trontano, Beura Cardezza, Premosello, Miazzina, Cursolo-Orasso, creando così, su 973 ettari, la prima riserva naturale integrale. In seguito si aggiunsero altri 2410 ettari sul monte Mottac. Le caratteristiche. Il nuovo parco è di 11.700 ettari, in una zona rimasta primitiva, suddivisa secondo l'importanza naturalistica e la tutela che si intende attuare: 7.500 ettari sono area di protezione, 3.150 riserva generale orientata, 1.014 riserva integrale. Il territorio. E' tipicamente montano-alpino a partire dagli 800 metri fino a vette che raggiungono i 1800 metri. La zona è stata abbandonata dall'uomo cinquantanni fa ed è tornata nelle condizioni dei secoli scorsi. La vegetazione è quella tipica delle Alpi centrali: ontani, noccioli, pioppi tremuli nei valloni più umidi. Poi betulle, querce, castagni, sorbi, maggiociondoli, frassini, aceri, abeti bianchi e larici. Il più diffuso - fra i 900 e i 1600 metri - è il faggio (con esemplari enormi). Ricco di fiori il sottobosco: tuli¬ pano alpino, felci, aglio ursino, rododendri bianchi. La zona è percorsa da cinque torrenti. La fauna. Vi sono scoiattoli, lucertole, vipere, il picchio rosso e il cuculo, la gazza ghiandaia; rapaci come la poiana, il falco e l'aquila. Vivono anche duecento camosci e naturalmente marmotte, ghiri, coturnici, fagiani di monte, caprioli e cervi. Esistevano un tempo la lontra e il lupo. La tutela. E' di tre livelli. Area di protezione: 7500 ettari, dove si possono svolgere attività silvo-pastorali e agro-turistiche, con restauro conservativo degli alpeggi e casolari. Altri 3150 ettari sono di riserva generale orientata, dove non si possono costruire nuove opere né trasformare il territorio, mentre sono possibili le colture agricole forestali tradizionali. Il «cuore» del parco sono 1014 ettari di tutela ecologica integrale: qui possono accedere solo i ricercatori e i guardaparco. Cicogna (comune di Cossogno). E' l'unico centro abitato nel parco, considerata area di promozione economica e sociale. Il paesino può essere restaurato secondo le tipologie tradizionali e adibito a sviluppo di attività turistiche e ricreative funzionali al parco. Giuliano Dolf ini LEGENDA: RISERVA NATURALE ORIENTATA „ RISERVA NATURALE INTEGRALE Il nuovo Parco nazionale «Val Grande» si trova quasi ai confini con la Svizzera, fra le valli Ossola, Vigezzo e Cannobina. Tra le specie protette, anche duecento camosci Un territorio montano con falchi aquile e poiane

Persone citate: Cannobina, Cicogna, Giuliano Dolf, Wilderness

Luoghi citati: Cossogno, Cursolo-orasso, L'aquila, Malesco, Miazzina, Ossola, Svizzera, Trontano