A Babele vota Michele Placido

A Babele vota Michele Placido A Babele vota Michele Placido wUi domani sera as (K(ii3,22,50) dolcissima ed evocativa, legata all'infanzia in campagna: quand'ero triste e melanconica mia nonna mi prometteva questa misteriosa lecanora e mi parlava di suoi poteri mitigatori del mio dolore, della mia paura. Solo da adulta ho appreso che si trattava di un lichene...». Marco Morello, fedele corrispondente della «Posta in gioco» dì Bartezzaghi, vota per una sua parola, ACCAVALLAVACCA, «è un palindromo omovocalico inventato da me il 3 dicembre '88». E Marisa Fogliati sceglie BASITA, perché «è simpatica ed è mia» (ma su questo siamo in obbligo di smentirla: il verbo basire si trova da sempre sullo Zingarelli). Le urne restano aperte anche a «Babele»: domenica scorsa Luciano De Crescenzo ha dichiarato amore per PAPA' («mi si allarga il cuore») e odio per UMORISTA («è riduttivo»: ogni riferimento ai critici e alle classifiche che si ostinano a confinarlo nella «varia» è puramente voluto). Domenica sera, dopo un faccia a faccia tra il professor Miglio e Mario Segni sulle riforme istituzionali, toccherà a Michele Placido, il commissario della Piovra. Rai Tre, h. 22,50: è proprio l'ora dei referendum. [1. g.] ANCANO due settimane alla conclusione del nostro referendum e siamo a quota 3500: quello che trovate in prima pagina è il penultimo tagliando per votare «La parola più amata, la parola più odiata». Coraggio, ancora uno sforzo: vorrete pur tagliare il traguardo delle 5000 schede. In questo finale di partita siamo disposti a derogare anche dal principio «una testa, un voto», visto che alcuni lettori, non riescono proprio a decidersi e ogni settimana spediscono nell'urna scelte diverse. Ci sono arrivate ad esempio ben dieci schede dal professor Paolo Santarcangeli, 82 anni, magiarista e cultore di labirinti. Ne riportiamo una sola: «Amo ACUTO, simbolo della vivacità; odio OTTUSO, simbolo dell'incomprensione». Un solo esempio anche tra le ancor più numerose schede inviateci da Raffaella Deorsola: il cuore batte per APOTROPAICO, «dolce aggettivo che ci tiene lontane le parole odiate e scemissime». Nella nostra breve antologia di citazioni, privilegiamo questa volta le parole più rare. C'è LECANORA, amata da Monica Amonte, 29 anni: «E' la parola Michele Piandoa Babele conAug Michele Piando wUi domani sera a Babele conAugias (K(ii3,22,50)

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