Allarme gas alle case lacp

Allarme gas alle case lacp In corso Grosseto gli inquilini protestano: da 10 giorni finestre aperte Allarme gas alle case lacp / tecnici hanno già trovato la perdita Ma il degrado ha colpito tutti gli edifici L'odore del gas lo sentono forte da almeno dieci giorni. «Così forte che dobbiamo tenere le finestre aperte», protestano gli abitanti delle case popolari di corso Grosseto, ai numeri civici 115, 117 e 119. Ma la lista delle doglianze non è finita: grondaie e cornicioni pericolanti, vistose crepe nei muri, alloggi sfasciati. E' il degrado di un complesso edilizio che dimostra tutti i suoi anni (risale al periodo della seconda guerra mondiale) e le sue magagne, ora raccontate in un esposto indirizzato al prefetto di Torino Carlo Lessona e allo lacp, firmato da circa 90 persone. Una serie di richieste precise: gli inquilini vogliono la ristrutturazione dei cornicioni pericolanti dei balconi, il rifacimento dei rivestimenti esterni, degli intonaci interni, «che crollano con grande facilità, mettendo in serio pericolo l'incolumità delle persone». Non ultimo, il problema di quella perdita di gas, e quelle «tubature corrose dalla ruggine» che hanno preoccupato tutti. Al punto che nella giornata del 25 aprile qualcuno ha richiesto l'intervento dei tecnici Italgas, che si sono recati sul posto per un sopralluogo. «Niente di grave - assicura l'Italgas -. Si trattava di una lieve dispersione che proveniva da un allacciamento interrato. Si è provveduto a mettere in sicurezza l'impianto, che ora si trova sotto controllo. Se ci saranno dei problemi, allora si interverrà ancora». Quanto al forte odore di gas che qualcuno avverte ancora negli appartamenti, ma anche in altre zone di Torino, esiste un'altra spiegazione tecnica: «Il metano è assolutamente inodore, ma periodicamente provvediamo ad immettere nel- le tubature una sostanza odorizzante, impossibile da non avvertire in caso di perdite. Questo per poter individuare subito i casi di pericolo». Gas a parte, resta la situazione di grave degrado degli stabili lacp. Iolanda Taurone, residente al secondo piano del numero civico 117 interno 8, dice: «Queste case non hanno mai avuto una manutenzione. Cadono a pezzi, ma lo lacp sembra non curarsene. E noi inquilini rischiamo ogni giorno di prenderci un pezzo di cornicione in testa». Nell'esposto si chiede inoltre l'installazione di citofoni esterni, con apertura elettrica dei cancelli: «Questa ormai è terra di nessuno. I cancelli sono sempre aperti, qui dentro entra chi vuole». Le siringhe abbandonate negli angoli spiegano da sole la gravità della situazione. Come anche l'ultima richiesta: «Chiediamo che vengano costruiti dei dossi nei piazzali davanti alle case: assistiamo spesso agli inseguimenti delle auto degli spacciatori di droga da parte delle forze dell'ordine. Rischiamo- di restare investiti tutti, in particolar modo anziani e bambini». La protesta ha coinvolto tutti gli abitanti «regolari» degli stabili: «Chi si occupa di noi? Gli atti di vandalismo non si contano più, chiunque può venire qui a occupare gli alloggi vuoti, veniamo troppo spesso molestati da gente senza scrupoli, che ci taglieggia impunemente. Noi chiediamo solo di poter vivere in pace nelle nostre case. [b. gio.] In questi giorni molti avvertono più forte la puzza di metano. L'Italgas spiega: abbiamo inserito una sostanza odorizzante Molti problemi per gli inquilini delle case lacp di corso Grosseto 115, I I7e 119: muri sbrecciati, manutenzione mai fatta. Qui a fianco gli scavi per individuare la perdita

Persone citate: Carlo Lessona, Iolanda Taurone

Luoghi citati: Torino