«Mano schiacciata per punizione»

«Mano schiacciata per punizione» Alla media Leonardo da Vinci di La Loggia: la madre dello studente e la docente contestata presentano due esposti ai carabinieri «Mano schiacciata per punizione» Un ragazzo accusa l'insegnante di scienze Una mano schiacciata in mezzo alla porta, il segno della «botta» evidenziato con il pennarello rosso: questa la punizione che Davide dice di aver subito perché chiacchierava con il vicino di banco durante le lezione di scienze. Ha 12 anni, frequenta la prima B alla media Leonardo da Vinci di La Loggia, con profitto poco brillante. E' timido, ha paura di tutto da quando sei anni fa ha vissuto l'allontanamento forzato da mamma e papà che avevano qualcosa da spiegare alla giustizia. Storia lontana, che nella mente del ragazzino ha lasciato una cicatrice, anche se ora la famiglia (madre, padre, un fratello minore, una zia, due cani) si è riunita in un alloggio Iacp, due camere e cucina poco distante dalla scuola. Davide guarda l'estraneo a occhi bassi, riesce appena a sorridere. La mamma indignata, parla per lui: «E' arrivato a casa lunedì con le lacrime agli occhi. Ha raccontato una storia terribile. La professoressa Margherita Premoli di matematica e scienze lo ha spedito fuori dalla classe. Lui è rimasto a lungo in corridoio, infine ha infilato la mano nella porta per sbirciare dentro. L'insegnante gliela ha schiacciata in mezzo, poi l'ha trascinato dentro in classe, gli ha dipinto di rosso il segno lasciato dallo schiacciamento dicendo: "Così impari a non mettere le mani in mezzo alle porte". Poi lo ha rispedito in un angolo chiedendogli di mettersi in ginocchio». Pasqualina confessa: «La Premoli non ha mai sopportato mio figlio. Ho deciso che questa non poteva passare. Sono andata a scuola a cercarla. Ha tentato di evitarmi. Abbiamo alzato la voce. Siamo arrivati agli insulti». Davide, intanto, all'ospedale Santa Croce di Moncalieri ha un referto per contusione guaribile in tre giorni. Mamma e insegnante hanno fatto ciascuna un esposto ai carabinieri. Ieri il maresciallo dell'Arma, che quella scuola conosce bene (ha dovuto, tra l'altro, interessarsi di baby racket, ragazzini che ricattavano i compagni per farsi dare lo zaino o mille lire), è andato in prima B. Ma la professoressa Premoli non c'era. «Ha accompagnato i ragazzi in viaggio di istruzione. A scuola tornerà lunedì», avverte la preside, Luisella Grotta. «Di quell'episodio so poco. L'insegnante me ne ha accennato, le parlerò al suo ritorno. Ho sentito i bambini. Per ora è tutto confuso». Aggiunge: «Vi prego siate cauti. La Premoli, mamma di tre bimbi piccoli, è docente seria e impegnata, sempre disponibile per esperienze utili. E' severa, ma non si accanisce mai contro i suoi allievi. Tutti noi siamo qui per recuperare, non per reprimere. La Leonardo non è diversa da tante altre scuole di periferia. Abbiamo 200 ragazzi. Pochissimi proseguiranno gli studi fino all'uni-, versità. Ma qui si lavora per crescerli nel miglior modo possibile». Maria Valabrega , 1 La preside della scuola media di La Loggia, Luisella Grotta (foto a sinistra) e la madre del ragazzo che ha denunciato il caso

Persone citate: Leonardo Da Vinci, Luisella Grotta, Margherita Premoli, Maria Valabrega, Premoli

Luoghi citati: La Loggia, Moncalieri