Pretore riconosce sindacato leghista

Pretore riconosce sindacato leghista «E' a carattere nazionale» Pretore riconosce sindacato leghista La sentenza chiude la causa tra il «tiranno» e l'Amiat Il sindacato leghista ha diritto ad essere considerato di carattere nazionale. E' il riconoscimento che è venuto ieri al Falia-Salp (sindacato autonomo lavoratori piemontesi), legato alla Lega Nord, dal pretore del lavoro Maurilio Grassi. E' un salto di qualità per il sindacato di Bossi, che può contare finora su un migliaio di iscritti in Piemonte, ma è soprattutto una vittoria per Gianni Bellini, il dirigente dell'Amiat (Azienda municipale igiene ambientale), l'anima del sindacato autonomista piemontese di cui è segretario provinciale. Il riconoscimento del FaliaSalp (Falia sta per Federazione autonomista lavoratori igiene ambientale) è arrivato dopo un ricorso presentato in pretura dall'avvocato Matteo Brigandì per conto di Bellini, non nuovo a questi scontri giudiziari con l'azienda: dirigente scomodo che si vanta di aver ridotto l'assenteismo all'Amiat, è stato accusato dai dipendenti di essere un «tiranno». Nel ricorso Bellini ha sostenuto che l'Amiat aveva violato l'art. 28 deilo Statuto dei lavoratori (condotta antisindacale). Il dirigente era stato sorpreso mentre distribuiva volantini sindacali fuori dall'orario di lavoro all'interno dell'azienda ed era stato censurato. Bellini aveva lamentato che era stato tenuto lontano dai compagni di lavoro per impedirgli il proselitismo. L'azienda ha ribattuto che non si poteva parlare di comportamento antisindacale perché Bellini non aveva alcun diritto di affissione come i rappresentanti dei veri sindacati: non poteva perciò depositare i volantini sui tavoli della mensa o sul parabrezza delle vetture parcheggiate all'interno dell'azienda. Il pretore ha dato ragione al dirigente scomodo e nel farlo ha affermato che ni Salp è un «sindacato nazionale», che può essere convocato per la firma dei contratti nazionali, che ha diritto di distribuire manifesti e rappresentare i lavoratori nelle commissioni per le sanzioni disciplinari. Non ha i «privilegi» concessi ai 5 sindacati «maggiormente rappresentati» (Cgil, Cisl, Uil, Cisal e Cisnal) come il diritto di affissione dei manifesti nella bacheca dell'azienda e quello dei permessi retribuiti per i propri rappresentanti sindacali. L'azienda ha sostenuto che non si può definire «nazionale» un sindacato diffuso soltanto nel Nord Italia. Il pretore è stato di diverso parere ritenendo che non si può negare «il diritto di cittadinanza nazionale» a una rappresentanza sindacale che opera in Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Toscana. Infine il magistrato ha ritenuto corretto il comportamento del Bellini: come rappresentante di un sindacato nazionale poteva ben «distribuire» volantini sindacali all'interno dell'azienda. Non gli era consentito solo affiggerli in bacheca. Nino Pietropinto Per Gianni Bellini, dirigente dell'Amiat e segretario provinciale del sindacato leghista, una vittoria davanti al pretore del lavoro

Persone citate: Bellini, Bossi, Gianni Bellini, Matteo Brigandì, Maurilio Grassi, Nino Pietropinto

Luoghi citati: Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Nord Italia, Piemonte, Toscana, Veneto