Baggio, primo bersaglio la Coppa di Bruno Bernardi

Baggio, primo bersaglio la Coppa STAGE DELLA NAZBONALE Il fantasista vuol partire da un trofeo importante per arrivare a traguardi di prestigio Baggio, primo bersaglio la Coppa Un messaggio a Vietili: che bello giocare insieme EMPOLI DAL NOSTRO INVIATO In questo angolo di Toscana, a trenta chilometri da Firenze, nessuno l'ha contestato. Anzi, quando l'altoparlante ha annunciato il nome di Roberto Baggio, c'è stato il boato più forte. Gli empolesi lo amano, come gli juventini d'Italia. E lui ha cercato di ripagarli con qualche giocata di classe, vedi l'assist dell'unico gol azzurro segnato da Maldini, ma non ha brillato come del resto tutta la Nazionale d'emergenza. «Siamo alla fine di una lunga stagione e ci sono ancora grossi appuntamenti - sospira Baggio rimasto a riposo nella ripresa -. Ma questi stages sono utili per imparare, per metterci in testa le idee e gli schemi che predica Sacchi: ci sono stati molti progressi negli ultimi mesi e altri ce ne saranno ancora prima delle qualificazioni mondiali dove saremo pronti». Non ha faticato ad adattarsi alla zona, già praticata nella Fiorentina di Eriksson e nella Juventus di Maifredi. E' grato al et che lo considera un fenomeno. E domenica scorsa gli ha dato ragione incantando il pubblico di San Siro con una prestazione magistrale e due gol all'Inter con i quali ha eguagliato, a quota 17, il suo primato in Serie A nella Fiorentina '89-'90. «Se non avessi avuto un girone d'andata disastroso, soprattutto a causa degli infortuni, potrei concorrere per il titolo di capocannoniere ma Van Basten, con 22 centri, è lontano e mancano appena quattro giornate alla fine del torneo, però cercherò altri gol perché i numeri restano» recrimina Baggio, che si rammarica di essere arrivato a venticinque anni senza aver mai vinto niente. Ora, sfuggito lo scudetto, ha a portata di mano il primo trofeo della carriera, la Coppa Italia. Stasera conoscerà il nome dell'avversaria ma ritiene che il Parma, forte dell'1-0 dell'andata, possa spuntarla a Marassi con una Sampdoria che dovrà fare a meno dello squalificato Vialli: «Un'assenza pesante per i blucerchiati. Comunque sia il Parma sia la Sampdoria sono squadre difficili per noi sotto tutti i punti di vista. Però voglio rompere il ghiaccio, cercando il primo successo importante». E' andato alla Juventus per vincere anche qualcosa di più importante e spera che si verifichi nella prossima stagione: «I risultati che stiamo ottenenedo dimostrano che rispetto al Milan non c'è più un grosso divario. Non c'è bisogno di fare rivoluzioni o di allargare la rosa a 22 uomini come i rossoneri anche se i buoni ricambi sono utilissimi. Moeller? Platt? Vedremo alla fine. Schillaci? Ultimamente gioca bene». Domenica affronterà la Sampdoria in campionato al Delle Alpi. «I blucerchiati sono tra i pochi che ci hanno battuti: se saranno eliminati dalla Coppa Italia lotteranno allo spasimo per conquistare punti utili per entrare in zona Uefa, ma noi vogliamo consolidare il secondo posto e non regaleremo nulla». I campioni recupereranno Vialli che è corteggiato dalla Juventus ma ha fatto pubbliche dichiarazioni d'amore verso la Sampdoria e non intende lasciare Genova. Ma ci sarebbe ancora uno spiraglio aperto. C'è qualche analogia tra la situazione di Vialli e quella che, due anni fa, ebbe Baggio come protagonista di un tormentato trasferimento da Firenze a To¬ rino? Spiega: «La posizione di Vialli è diversa. Per un'intera stagione mi hanno tenuto nascosta la conclusione della trattativa, mentre Luca ha la possibilità di scegliere e di incidere sulla decisione di Mantovani e della società». Riflette un attimo e poi conclude: «Chiaro che andare alla Juventus può piacere a tutti. Ed io sarei contento di giocare al fianco di Vialli». Ieri Sacchi non li ha messi insieme perché Vialli accusava una leggera contrattura. Ha provato il tandem Baggio-Rizzitelli, poi Rizzitelli con Zola. Ha visto Maldini terzino destro, Donadoni mezz'ala «ed è in questo ruolo che verrà utilizzato in azzurro», Favalli terzino sinistro e poi Corini in regia. Anche se la Nazionale non ha incantato, il et ha tratto lo stesso utili indicazioni: «Un allenamento proficuo, contro un Empoli pimpante, e più scattante di noi, un partner ideale. Ho avuto i chiarimenti che volevo». Bruno Bernardi

Luoghi citati: Empoli, Firenze, Genova, Italia, Toscana