Ecco gli Oscar della tavola

Ecco gli Oscar della tavola Raduno dei migliori cuochi segnalati dalla Guida Michelin Ecco gli Oscar della tavola Consegnati a Reims i premi a chi si fregia del simbolo dell'alta cucina L'Italia era rappresentata da ventottolocali, nove dei quali di Novara REIMS DAL NOSTRO INVIATO Domenica scorsa pioveva a Reims, grosse e scure nuvole nascondevano le stelle. Ma per 500 invitati, provenienti da tutta Europa, le stelle erano comunque visibili, addirittura a portata di mano. Infatti, nell'ottocentesco salone della Mumm, nella rue du Champ de Mars, profumata per le tante cantine di champagne, si svolgeva la prima «Gastronomy World Stare» con la premiazione dei migliori 170 ristoranti europei segnalati dalla Guida Michelin 1992. E' dal '90 che la Maison de Champagne Mumm ha creato un trofeo internazionale «Les Etoiles de la Gastronomie Européenne» per rendere omaggio a chi sa preparare «comme il faut» un'aragosta all'Armagnac, una vellutata con sogliola o carne di vitello in umido con il cerfoglio. Insomma un premio agli chef di nove Paesi (quelli contemplati dalla Guida francese) che con la loro sapienza gastronomica, rendono ancora felice questo no¬ stro vecchio continente. Con l'apertura del mercato unico europeo, la Maison di Reims ha deciso di dare vita al primo Gala Europeo della Gastronomia che, mettendo in disparte il notorio nazionalismo linguistico transalpino, è stato chiamato «Gastronomy World Stare». Sarà una sorta di Oscar europeo (ma considerando il prestigio dei ristoranti, anche mondiale) consegnato a chi «entra» per la prima volta nella Guida Michelin (con una stella), oppure chi ne conquista la seconda o addirittura la terza. Una gioia, quest'ultima, che sinora in Italia spetta solo a Gualtiero Marchesi di Milano e a Ezio Santin dell'Antica Osteria del Ponte di Abbiategrasso. Questi «palmarés» di alto fornello erano affiancati da altri brillanti, nomi della ristorazione come il tedesco Winkler, i francesi Vergè, Boyer, Bocuse e Ducasse di Montecarlo. Dopo la prammatica foto ricordo s'è alzato il sipario su questa festa che diventerà, almeno così sperano il barone de Gainsbourg, presidente della Mumm e la Michelin, un must fra gli incontri mondiali deliei vivere. Una curiosità: nella sola provincia di Novara, con la nomina delle nuove stelle, esistono ben nove locali «etoilés». Non poco se si pensa che l'Italia era rappresentata da 28 ristoratori (23 neopromossi con una stella, 3 che sono passati da una a due stelle e gli ormai celebri «tre stelle» Marchesi e Santin). E per stare ancora nei numeri, gli italiani citati dalla rigorosa Michelin sono in tutto 195, secondi con la Germania, dopo la Francia, madre di tutte le battaglie della haute cuisine. L'Oscar consiste in un cristallo di Sèvres con l'incisione del nome del ristorante. A consegnarlo sono le vecchie stelle: orgoglio per le prime, felicità per le seconde. Dopo il dessert «La fraìcheur de Beaugency», un malizioso can can e i trilli fernminih di due vocalist dell'Opera di Montecarlo hanno concluso la festa nella notte. Edoardo Ballotte