Vele spiegate, a un passo dal trionfo

Vele spiegate, a un passo dal trionfo Il Moro batte New Zealand e si porta sul 4 a 3: se vince la prossima regata sfiderà gli Usa Vele spiegate, a un passo dal trionfo A San Diego tagliato il traguardo con 20" di vantaggio Inutile la mossa dei kiwi: avevano cambiato lo skipper SAN DIEGO. Un trionfo. E ora il successo è a un passo. Ancora una volta il Moro è primo al traguardo, con un vantaggio di venti secondi, dopo una regata in cui ha dimostrato una netta superiorità su New Zealand. E' la terza vittoria consecutiva e porta il punteggio delle finali degli sfidanti sul 4-3 a favore della barca italiana. Con un vento dai 7 ai 9 nodi e mare abbastanza piatto, proprio quando cominciavano ad esserci le condizioni buone per la barca di Bruce Farr, che esprime la sua massima potenza attorno ai 10 nodi, la sostituzione degli uomini di poppa ha sicuramente pregiudicato ogni possibilità di successo neozelandese. La barca kiwi si è presentata ieri al via con un pozzetto tutto nuovo; Peter Blake e Michael Fay hanno infatti rimosso Rod Davis e David Barnes, timoniere e tattico, accusati di aver perso le ultime due regate, e li hanno sostituiti con Russell Coutts e Red Buttleworth. Un errore gravissimo, non per la loro abilità, ma perché probabilmente non è facile acquisire subito la necessaria sensibilità alla barca. Coutts, che ha conquistato l'oro nei Finn alle Olimpiadi dell'84, è considerato da tutti molto più forte al timone di Davis; fino ad ora lui e Red erano impegnati a portare 11 muletto, la barca in allenaj mento. Al via, il Moro parte a metà linea, New Zealand sulla destra; all'incrocio lo scafo kiwi è davanti, ma la situazione si ribalta presto e rimane fluida; alla boa di bolina Cayard, con grande abilità, riesce ad arrivare primo in boa e da quel momento domina in pieno la regata. In poppa e nei laschi ancora una volta i neozelandesi sono apparsi in difficoltà a prua, durante le strambata o nell'ammainare l'immenso gennaker. Nell'ultima bolina New Zealand dimezza il distacco, portandolo a 28", e nella poppa successiva attacca ma il Moro issa il nuovo spi tagliato da Savelli come quello di Nippon e giunto pochi giorni fa dall'Italia. Un Moro velocisso in poppa, che. nel giro di pochi giorni ha sconvolto le previsioni dei bookmakers. La giornata di martedì era cominciata invece in modo convulso, con un comunicato emesso dalla giuria degli sfidanti, nel quale i 5 giudici facevano conoscere la modifica al regolamento decisa alle due di notte. La nuova versione della regola contestata stabilisce che nessuna cima può andare direttamente dalla vela al bompresso, cosa che il Moro di'Venezia sostiene da 2 mesi. Unico particolare curioso è che, soltanto 7 ore prima di stendere questo emendamento, la stessa giuria aveva respinto il ricorso del Moro, che chiedeva la penaliz¬ zazione di New Zealand per aver attaccato il gennaker direttamente al bompresso. In pratica, la giuria degli sfidanti ha deciso di adeguarsi alla giuria della Coppa America; cosa che, logicamente, avrebbe dovuto fare sin dall'inizio, poiché gli sfidanti si scontrano nella Louis Vuitton Cup solo per scegliere il migliore di loro, quello che dovrà incontrare la barca americana. E' quindi evidente che le regole del gioco devono essere le stesse applicate dai difensori. A partire dal 1970, quando il New York Yacht Club decise di accettare più di uno sfidante alla volta, venne introdotto in Coppa America il 'Challenger of Record', il ruolo veniva assegnato allo Yacht Club più prestigioso tra quelli che lanciavano la sfida, ed il suo compito era di fare da collegamento tra Yacht Club detentore e sfidanti, affinchè le regate di selezione venissero corse correttamente, secondo il regolamento della Coppa America. Questo ruolo importante venne sempre assegnato agli australiani che, dopo la vittoria dell'83, nominarono Challenge of Record lo Yacht Club Costa Smeralda. Questo circolo velico italiano nel 1987 riuscì a risolvere brillantemente la spinosa questione che anche allora aveva coinvolto i neozelandesi, accusati dagli americani di correre con una barca in composito, non costruita secondo il regolamento. Il consorzio di Gardini ha diffuso un comunicato nel quale ribadisce che «il Moro di Veneha sempre gareggiato secondo le regole della Coppa America. New Zealand non l'ha fatto, quindi il Moro di Venezia intrapprenderà qualsiasi azione possa essere necessaria per difendere i propri diritti». Ida Castiglioni Le contraddittorie decisioni e interpretazioni del regolamento hanno gettato discredito sulla giuria degli sfidanti Il Moro di Venezia mentre taglia il traguardo e, a destra, l'equipaggio. In basso l'americano Dennis Conner