Trasloca il locale preferito da Giolitti
Trasloca il locale preferito da Giolitti Il grande statista aveva una sala riservata e un telefono speciale, collegato con Roma Trasloca il locale preferito da Giolitti Una casa del Seicento per la «Trattoria della Posta» a Cavour Giovanni Giolitti, quand'era presidente del Consiglio, ne era frequentatore abituale, a tal punto da farsi riservare una saletta al piano superiore e ordinando per essa un collegamento telefonico diretto con Roma. Alla «Trattoria della Posta» all'ombra della Rocca di Cavour lo statista stemperava le ansie politiche e di governo nei piaceri della cucina piemontese di stretta osservanza. Da allora, alla «Posta» tutto è rimasto com'era: muri, tavoli e stoviglie «dicono» di come un tempo la «finanziera» fosse piatto d'elite e la fettina di polenta col dadino di formaggio fosse, per molti, la «disgrazia» quotidiana. I tempi hanno sovvertito le consuetudini, ma qui il vassoio del «bùi», per essere portato in tavola, necessita di braccia robuste, le stesse che sanno ancora tirare lo zabaione con la frusta, servito rigorosamente coi savoiardi. Nulla è cambiato. Ma alla fine dell'anno, la «Posta» cambia casa. La notizia ha fatto venire un groppo in gola a frotte di buongustai. Spiega «madamin» Giuliana, titolare col marito Francesco Genovesio: «Ci siamo trovati di fronte a una scelta obbligata: avremmo dovuto adeguare il locale a diverse normative e quindi chiudere per almeno un anno e mezzo. Ci sposteremo di una decina di metri, in una casa del Seicento, dove ricreeremo il medesimo ambiente e trasferiremo gli stessi mobili». Se la «Posta» è un'istituzione, la famìglia Genovesio si passa il testimone da ben cinque generazioni. Il padre di Francesco, negli Anni Cinquanta (quando essere in carne era sinonimo di benessere, anche economico) inaugurò un appuntamento annuale che rese celebre Cavour: il pranzo dei grassoni. Le agenzie giornalistiche lanciavano resoconti stupefacenti (ripresi dalla stampa mondiale) di record infranti a suon di arrosti e agnolotti da spensierati individui, i quali per pesarsi dovevano ricorrere alla bascula che sopravvive nell'ingresso del locale. In quegli anni al vecchio nome della trattoria si aggiunse l'appendice «e dei grassoni». Sarebbe auspicabile che con l'aiuto della Pro Loco venisse ripristinata alla «Posta» la competizione dei grassoni: così almenso pensa, e spera, il sindaco di Cavour, Giulio Brarda. [a. tav.] Anche oggi, come ai tempi di Giovanni Giolitti, i piatti speciali della casa sono la finanziera c il famoso bollito misto alla piemontese
Persone citate: Cavour, Francesco Genovesio, Genovesio, Giolitti, Giovanni Giolitti, Giulio Brarda
Luoghi citati: Roma
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