I nidi dei rondoni sotto i tetti

I nidi dei rondoni sotto i tetti Mutano i cicli climatici: gli uccelli arrivano dall'Africa con un mese di ritardo I nidi dei rondoni sotto i tetti Le rondini scelgono il verde della campagna E' esplosa la primavera, con il caldo e qualche acquazzone, e nel cielo cittadino sono tornati a volare i primi rondoni. Per errore comunemente li chiamiamo rondini, ma le rondini non vivono in città. Non fa più testo il vecchio detto «A San Benedetto la rondine sotto il tetto» che il 21 marzo ne salutava l'arrivo. I cicli climatici lentamente cambiano e l'orologio biologico di questi uccelli batte altri ritmi. «I rondoni ed i più piccoli balestrucci - spiega il biologo Giusto Benedetti - sono arrivati dalle coste africane. Sono partiti seguendo un primordiale istinto naturale, che si è affinato alle condizioni ambientali e climatiche delle regioni a Sud del deserto del Sahara. Hanno volato seguendo i venti in quota, guidati dal loro sviluppato senso meteorologico. Da noi rimarranno tutta l'estate. Se ne andranno il prossimo autunno, con i primi freddi». I rondoni fanno i nidi negli angoli sotto i balconi, le grondaie, sotto i tetti. Per volare si lasciano cadere dall'alto. In cielo schizzano come minuscoli aerei talmente è rapido il loro battito d'ali. Sono grandi volatori: in volo dall'Africa mangiano, si riposano, si accoppiano. E hanno una grande resistenza. I balestrucci si confondono facilmente con le rondini, ma la loro coda è meno forcuta ed il corpo è un po' più tozzo. I colori - bianco e nero - però sono identici alle più slanciate rondini. Spiega Benedetti: «Sovente sono più numerosi i balestrucci dei rondoni. Le rondini non vengono a vivere in città perché hanno bisogno di alimentarsi con molti insetti, quindi preferiscono la campagna con le cascine, dove c'è più verde». [g. dol.) Rondini, simbolo di primavera

Persone citate: Benedetti, Giusto Benedetti, Rondini

Luoghi citati: Africa