La giacca aiata il voto di laurea

La giacca aiuta il voto di laurea Career day: due giornate d'incontro tra chi cerca lavoro e chi lo offre svelano i segreti per ben figurare La giacca aiuta il voto di laurea Mille giovani a colloquio con ventisei aziende Il leit-motiv è la giacca. A scacchi, a righe, principe di Galles, tinta unita. Per tutti. Tra i giovani che ieri si aggiravano al Museo dell'Automobile per il «Career Day '92» - in tutto più di mille persone - quelli che non ce l'avevano si contavano sulle dita. Il primo impatto è importante, nell'incontro professionale tra studenti, neolaureati e industrie: e ci si affida ancora alla sicurezza di una cravatta o di un tailleur. L'iniziativa è degli Studenti Liberali e Indipendenti, del Gruppo Best (Board of European Students of Technology), e di Proto Design (con il patrocinio di Università, Politecnico, Assessorato alla Gioventù del Comune e Presidenza del Consiglio Regionale), e ha coinvolto 26 aziende. In altrettanti stand, rappresentanti delle imprese hanno ricevuto i giovani visitatori per soddisfarne le curiosità, con un approccio «fuori dagli schemi» tra chi cerca un lavoro e chi lo offre. Ci sono stati anche colloqui professionali simulati, condotti a gruppi, in cui aziende e aspiranti-impiegati hanno confrontato le rispettive attese: alla fine si sono raccolti i curricula dei partecipanti. Ecologia e sviluppo economico, qualità dell'organizzazione aziendale, settore bancario e assicurativo, influenza della pubblicità sono stati argomento di conferenze condotte da esperti. Altre conferenze e altri incontri oggi. «Il Career - spiega Laura Stupino, presidente del comitato promotore - vuole avviare una collaborazione utile tra università e industrie. All'estero e in altre città italiane questi incontri si fanno spesso. Noi speriamo che a Torino sia il primo di una serie». Ma qual è il panorama disegnato dai due mondi a confronto? Innanzitutto una grande determinazione, da entrambe le parti. Se la Pirelli Cavi come pri¬ mo approccio presenta i dati di fatturato e dipendenti, i giovani (in prevalenza laureati in ingegneria, economia e commercio, legge e scienze politiche) fanno , domande di carattere molto pratico. «Se io presento un curriculum con un voto di laurea di 102, che figura faccio?», domanda una novella dottoressa in economia. «Qual è il rapporto tra anzianità e merito, da voi?», domanda un giovane ingegnere. «Come posso utilizzare a fini professionali l'argomento della mia tesi?» è il quesito di un laureando in giurisprudenza. Le domande sono tante, tutte un po' personali e un po' no. Mostrano una gioventù molto realista, venuta su in tempi di scarsità di impieghi, smaliziata. Qualcuno si lamenta della calca davanti agli stands: «Ma d'altronde è meglio abituarsi: anche nel lavoro bisogna sgomitare», commenta. Dietro alle giacche e ai tailleur compare qualche zai¬ netto variopinto, come quelli di scuola: i ragazzi scherzano fra loro, ma hanno occhi seri, in un curioso misto di età adulta e gioventù. Il futuro è lì, davanti a loro. Alla Skf dicono di saperlo: «Il personale è ima delle nostre maggiori risorse: per questo ci impegniamo per non deludere le aspettative di chi lavora per noi». Una promessa impegnativa. Si vedrà. Cristina Caccia Antonello Angeleri coordina l'assessorato alla Gioventù del Comune che è tra i patrocinatori dell'iniziativa

Persone citate: Antonello Angeleri, Cristina Caccia, Laura Stupino, Proto

Luoghi citati: Galles, Torino