Tutte le strade del supertreno

Tutte le strade del supertreno In Regione le ipotesi di percorso della ferrovia ad alta velocità in Val Susa Tutte le strade del supertreno Per abbattere V«isolamento» del Piemonte Abbatterà idealmente la barriera delle Alpi e permetterà a Torino e al Piemonte di diventare uno dei «cuori» strategici dell'Europa unita, punto di contatto fra l'Occidente e i Paesi dell'Est. Una linea ferroviaria ad alta velocità che colleghi Torino a Lione, integrando la futura rete italiana a quella francese del Tgv, è uno degli obiettivi prioritari che si è data la Regione Piemonte. Dovrà passare dalla Val di Susa e la giunta attraverso l'assessore ai Trasporti, Luciano Panella, ha stipulato una convenzione con la Sitaf, quella del traforo e dell'autostrada del Fréjus, per affidare alla società Stef uno studio di «inserimento» della linea nella Valle. I primi risultati degli studi condotti in collaborazione con la Setéc, società transalpina che ha progettato le linee del Tgv, sono già stati illustrati all'assessore Panella e al presidente della giunta Brizio. «Sono studi», si affannano a ripetere gli interessati, consapevoli del fatto che la Val di Susa, già attraversata da una ferrovia, due statali e un'autostrada, guarda preoccupata alla nuova «invasione». «Il ruolo della Regione è quello di anticipare i problemi e studiarli in ogni loro aspetto per non essere colti impreparati quando, speriamo, si passerà alla fase operativa», spiega Panella. «Il Piemonte deve battersi per togliersi da quel "cui de sac" geografico in cui si trova - dice Rolando Picchioni, vicepresidente della Sitaf - altrimenti altri troveranno soluzioni che ci penalizzeranno per sempre». Il documento della «Stef» individua più percorsi possibili per il futuro Tgv italiano e alcuni «nodi» che, per essere sciolti, dovranno vedere, in futuro, il coinvolgimento non solo delle Ferrovie, ma anche del Comune di Torino, soprattutto per quanto riguarda la stazione di partenza verso la Francia. Gli ingegneri della «Stef» sanno che l'alta velo¬ cità progettata dalle Ferrovie italiane prevede collegamento da centro a centro, ad esempio, da Milano Centrale a Porta Nuova. «Va bene per linee che "muoiono" a Torino - dice l'ingegner Filippo Simonetta, amministratore delegato della Stef ma se da Milano si deve andare direttamente a Parigi, i rallentamenti sarebbero intollerabili e renderebbero vani tutti gli sforzi che occorreranno per risparmiare qualche decina di minuti nel tratto montano». Ecco allora l'ipotesi di una stazione «esterna»: a Torino Stura, dalle parti di Caselle oppure verso Collegno. Il percorso di avvicinamento alle Alpi è stato diviso in due: Bassa Valle (da Torino fino a Bussoleno-Susa) e Alta Valle, da Susa a Montmelian dove il Tgv francese arriverà nel '94. Bassa Valle - Due le ipotesi. La prima punta ad ampliare l'attuale linea. I vantaggi sono evidenti e dovendosi obbligatoriamente attivare opere di «mitigazione» ambientale (ad esempio barriere antirumore ad Avighana) ne beneficerebbe anche l'at¬ tuale ferrovia. Ma in alcuni punti, un raddoppio dei binari, per ragioni di spazio, è impresa ardua. L'alternativa è rappresentata da «circonvallazioni» oppure da una nuova linea da costruire sul versante sinistro della Valle, ai piedi del Musine: le opzioni sono più di una e legate al maggiori o minori tratti in galleria. Alta Valle - Le Ferrovie hanno già avviato uno studio con quelle francesi che prevede un tunnel di 54 chilometri da Susa a Saint-Jean-de-Maurienne. Opera faraonica i cui enormi costi (3-4 mila miliardi) e gli incerti tempi di realizzazione (si parla di 6 anni, ma ipotizzare il doppio non è un azzardo) creeranno problemi a non finire per i finanziamenti. Le alternative prevedono il passaggio della linea sulla destra della valle con diversi tratti in galleria (complessivamente se ne dovrebbero scavare 30 chilometri) e lo sfruttamento dell'attuale galleria del Fréjus per arrivare a Modane: «Una scelta - dice Simonetta - che permetterebbe di realizzare una tratta per volta e in base alle risorse finanziarie disponibili». Un'altra ipotesi prevede la costruzione di ima galleria in entrata a Susa ma in uscita dopo Salbertrand: una soluzione che ridurrebbe i problemi legati alla pendenza, che solo la galleria di 54 chilometri eliminerebbe. Beppe Minello FRANCIA ® MOLITIERS St- FRANCOIS LONGCHAMP LEGENDA FERROVIA ESISTENTE IPOTESI ALTERNATIVE MERIBEL LESALLUES ì St- JEAN DE «I*^», MAURIENNE T A L I A LANZO ■sJ MONCENISiO L'ALPE O'HUEZ AIGUIUES D'ARVES ■FREJUS^M0DA5^j***»^ .^JBUSSOLENO CASELL^ per MILANO BEAULARD AVIGLIANA < SAUZE D'OULX RIVOLO 'TORINO

Persone citate: Bassa Valle, Beppe Minello Francia, Brizio, Filippo Simonetta, Luciano Panella, Panella, Rolando Picchioni